Dazi Usa per 1300 prodotti cinesi. Pechino promette ‘ misure equivalenti’

Washington accusa Pechino di pratiche commerciali ingiuste e violazioni dei diritti intellettuali. La parte cinese “prenderà misure corrispondenti di forza e mira equivalenti”. La lista Usa comprende parti per comunicazioni satellitari, semiconduttori, strumenti per l’aviazione, medicinali, televisioni, robot e motociclette.


Pechino (AsiaNews) – L’Ufficio di rappresentanza del Commercio Usa ha diffuso ieri una lista di 1300 prodotti cinesi che saranno colpiti con dazi del 25%, per pratiche commerciali ingiuste e per violazioni dei diritti intellettuali da parte di Pechino. La Cina, da parte sua, ha risposto che prenderà misure “di forza e mira equivalenti”.

La lista Usa comprende parti per comunicazioni satellitari, semiconduttori, strumenti per l’aviazione e la fermentazione, forni da pasticceria e lanciatori di missili, prodotti medicinali, televisioni, robot e motociclette. In tutto, esse rappresentano un volume di importazioni pari a 50 miliardi di dollari annui.

L’amministrazione del presidente Trump aveva dichiarato un mese fa che i dazi avrebbero raggiunto il valore di 60 miliardi di dollari, un valore pari alle perdite causate dai furti di proprietà intellettuali ad opera delle ditte cinesi.

L’ambasciata cinese a Washington ha risposto accusando gli usa di “azione unilaterale e protezionistica. “La parte cinese – si afferma – ricorrerà all’Organizzazione mondiale del commercio e prenderà misure corrispondenti di forza e mira equivalenti, contro prodotti Usa, secondo la legge cinese”.

La pubblicazione della lista Usa avviene qualche giorno dopo che la Cina ha colpito prodotti Usa con dazi per 3miliardi di dollari, in risposta ai dazi imposti sulle importazioni di acciaio e alluminio cinese.

Prima che vengano attuati i dazi, la lista Usa sarà soggetta a una revisione di 60 giorni da parte del pubblico. In ogni caso, si afferma, essa è “in risposta alle politiche della Cina che costringono compagnie Usa a trasferire la loro tecnologia e le proprietà intellettuali alle imprese cinesi domestiche”.