Monaco tibetano rischia di morire in prigione. Aveva festeggiato il compleanno del Dalai Lama

Arrestato nel 2015. Era già malato. Costretto ai lavori forzati e sottoposto a tortura. I familiari possono vederlo per pochi minuti e non possono portare medicine. Continua la repressione in Tibet.


Pechino (AsiaNews/Rfa) – La vita di un monaco tibetano, incarcerato per aver festeggiato il compleanno del Dalai Lama, è a rischio a causa del rapido declino della sua salute. A riferirlo sono fonti tibetane a Radio Free Asia (Rfa).

Le condizioni di Choekyi, monaco del monastero di Phurbu nella contea di Serthar (cinese: Seda) in Sichuan, erano già compromesse prima del suo arresto per “attività separatiste” nel 2015. A quanto riferisce Rfa, il monaco soffre di vari disturbi, fra cui problemi renali e ittero, “peggiorati perché è stato torturato in prigione”.

La fonte continua sostenendo che ad aggravare il quadro clinico del monaco sono stati i lavori forzati imposti dalle autorità carcerarie.

Choekyi è detenuto nella prigione di Mianyang, dove le visite dei suoi familiari sono molto limitate: dopo un iniziale permesso a visitarlo due volte al mese, dall’ottobre di quest’anno le autorità hanno ridotto le visite a brevi incontri di cinque o 10 minuti. Inoltre, ai parenti è vietato portare medicine o cibo al detenuto.

In Tibet, la figura del leader spirituale in esilio del Dalai Lama è motivo di dure repressioni da parte della autorità cinesi. Esposizioni di sue foto o pubbliche ricorrenze del suo compleanno sono punite con durezza. Dal 2008, nel 50mo anniversario dell’occupazione militare in Tibet, continuano proteste e auto-immolazioni contro il governo cinese e per il ritorno Dalai Lama.