Monaco tibetano libero dopo 5 anni di prigione: aveva scritto una canzone per il Panchen Lama

Lobsang Jinpa, 35 anni, era stato arrestato per “attività separatiste” nel 2012. In carcere ha subito battiture e torture. Continua il genocidio culturale del popolo tibetano.


Dharamsala (AsiaNews/Rfa) – Un monaco tibetano condannato a cinque anni di prigione per aver scritto delle poesie e testi di canzoni è stato liberato dal carcere nel Qinghai e sta ora tornando a casa.

Lobsang Jinpa, 35 anni, è un monaco di Tridu (Chenduo, in cinese), del monastero di Nyatso Zilkar. La sua liberazione è avvenuta il 30 ottobre scorso, ma la notizia è giunta solo in questi giorni a causa delle restrizioni sulle informazioni e su internet durante il Congresso del Partito comunista cinese (18-24 ottobre).

Jinpa è stato arrestato nel 2012 insieme ad altri monaci per “attività separatiste” e condannato a cinque anni di prigionia, dove ha spesso subito torture e battiture. Il motivo della sentenza è che egli ha collaborato con un cantante tibetano, Lo Lo componendo, producendo e diffondendo un album musicale con una canzone in memoria del defunto Panchen Lama, il decimo.

In passato, Trinle Lhundrup Chökyi Gyaltsen (il suo nome) aveva collaborato con il Partito comunista, ma durante la Rivoluzione culturale ha subito la prigionia. Liberato nel 1978, e pur avendo nomea di collaborazionista, ha lavorato per la rinascita dell’identità tibetana.

La Cina ha arrestato decine di scrittori, artisti, cantanti, educatori, accademici tibetani colpevoli di voler salvaguardare la loro cultura e i loro diritti civili. Secondo il capo spirituale del buddismo tibetano, il Dala Lama, l’occupazione cinese del Tibet si sta manifestando come un “genocidio culturale”.