A processo l’attivista che denunciò l’inquinamento del mare: ha ‘abusato della libertà’

Hoang Duc Binh, 34 anni, aveva organizzato proteste contro la compagnia Formosa, che aveva provocato un immane disastro ecologico, che ha lasciato senza lavoro migliaia di pescatori. L’attivista è anche membro di un sindacato libero.


Hanoi (AsiaNews/Rfa) - “Ha abusato della libertà democratica” del Vietnam: è questo il motivo per cui l’ambientalista e sindacalista Hoang Duc Binh verrà processato nei prossimi giorni. Lo ha dichiarato il suo avvocato, Le Van Luan, dopo aver ricevuto notizia che l’inchiesta sul suo cliente è stata completata lo scorso 30 ottobre.

Hoang Duc Binh, 34 anni, è stato arrestato lo scorso 15 maggio a Nghe An, nel Vietnam centrale, oltre un anno dopo aver organizzato proteste a causa del disastro ecologico causato dalla compagnia produttrice di plastica Formosa e della tiepida riposta del governo. Una fuoriuscita di materiale inquinante nel mare ha prodotto la morte di più di 115 tonnellate di pesci e ha lasciato centinaia di famiglie di pescatori senza lavoro. Sebbene la compagnia Formosa (di Taiwan) pare abbia versato allo Stato una multa per ripagare i danni, alle famiglie non è giunto alcun supporto.

Binh sarà processato per aver violato il paragrafo 2, art. 258 del codice penale vietnamita, avendo “abusato delle libertà democratiche per andare contro gli interessi dello Stato, i legittimi diritti e interessi di organizzazioni o cittadini”. Rischia una condanna fra i due e i sette anni di prigione.

Binh è anche vice-presidente di un’organizzazione della società civile chiamata “Il movimento dei lavoratori del Vietnam”, che ha come scopo l’aiuto agli operai. È anche membro di un gruppo che protesta contro l’occupazione delle isole del Mar Cinese meridionale da parte della Cina.

Il processo a Hoang Duc Binh avviene in un periodo in cui il Partito comunista vietnamita sta esercitando una forte repressione verso difensori di diritti umani e blogger.

Secondo Amnesty International al presente in Vietnam vi sono almeno 84 prigionieri di coscienza, il numero più alto fra tutte le nazioni del Sudest asiatico.