Attivisti: sdegno per il genero di Nawaz Sharif che ha chiesto discriminazioni per gli ahmadi
di Shafique Khokhar

Il Rwadari Tehreek Movement chiede azioni immediate contro Muhammad Safdar. Il discorso “incitava alla violenza nei confronti delle minoranze, contro la visione del fondatore del Pakistan Muhammad Ali Jinnah”.


Lahore (AsiaNews) –Preoccupazione e sdegno per il discorso del genero dell’ex premier Nawaz Sharif, che di fronte all’Assemblea nazionale pakistana ha proposto il boicottaggio sociale degli ahmadi[1]. È quanto esprimono gli attivisti del Rwadari Tehreek Movement (movimento per la tolleranza), gruppo sociale che promuove l’armonia religiosa e sociale.

In una conferenza stampa al Press club di Lahore, essi hanno condannato il discorso dell’odio pronunciato da Muhammad Safdar, membro del partito di governo, capitano in pensione e marito di Maryam Nawaz, figlia prediletta di Sharif. Hanno anche chiesto che il governo intervenga a prevenire simili casi in futuro.

La conferenza si è svolta il 17 ottobre, alla presenza di Samson Salamat, presidente del Rwadari Tehreek, e di diversi pastori protestanti. Salamat ha affermato: “Il discorso del parlamentare era profondamente discriminatorio e incitava alla violenza nei confronti delle minoranze, contro la visione del fondatore del Pakistan, Muhammad Ali Jinnah. Egli, durante il primo discorso alla nazione, ha detto che ‘Siamo tutti cittadini e siamo uguali’”. Secondo l’attivista, il discorso “ha alimentato l’intolleranza e aumentato il senso di paura e di terrore tra i cittadini che appartengono a minoranze religiose, in passato già vittime di discriminazione”.

Abdullah Malik, presidente del Civil Society Network, ha sottolineato che “le minoranze religiose hanno svolto un ruolo vitale nello sviluppo socio-economico del Paese, fin dalla sua nascita. È davvero triste che esse siano considerate cittadini di classe inferiore”. “È penoso – continua – il fatto che ad un membro del Parlamento venga concessa la possibilità di esprimere certe opinioni così scorrette e non venga adottata nessuna azione. È spiacevole che nessun altro parlamentare abbia condannato il collega”. Poi propone in conclusione: “Il Pakistan deve approvare un piano di de-radicalizzazione, che includa il divieto di pronunciare discorsi d’odio, l’eliminazione del materiale offensivo dal curriculum scolastico, il bando di tutti i gruppi terroristici, dei loro finanziatori, sostenitori e fiancheggiatori, e la demilitarizzazione della politica”.

 

 

 


[1] Gli ahmadi (circa il 2% della popolazione pakistana) sono un movimento religioso ispirato all’islam sorto alla fine dell’800, il cui fondatore, Mirza Ghulam Ahmad, si riteneva un profeta apparso dopo Maometto. L’islam sunnita boccia il gruppo come eretico. Nel Pakistan dell’indipendenza gli ahmadi hanno dato un grande contributo politico e culturale. Il primo ministro degli esteri, Muhammad Zafarullah Khan, era ahmadi e lo stesso per il primo premio Nobel pakistano, il fisico Abdus Salam.