Nepal, scarcerati quattro cristiani: erano accusati di stregoneria

I fedeli hanno passato nove mesi in carcere. Il tribunale di Salyan ha stabilito che le imputazioni contro di loro non sussistono. Continui attacchi alla libertà religiosa delle minoranze.


Kathmandu (AsiaNews/Agenzie) – Quattro cristiani nepalesi sono stati scarcerati dopo nove mesi di prigione perché le accuse contro di loro sono false. Lo ha stabilito il tribunale del distretto di Salyan, nella parte centro-occidentale dello Stato himalayano. Lali Pun, Bimkali Budha, Ruplal Pariyar e sua moglie Ganga erano stati arrestati a dicembre 2016 con la falsa accusa di stregoneria. Essi erano anche incolpati di aver usato violenza contro una donna con disabilità mentali. Ma i giudici hanno appurato che il fatto non sussiste.

La notizia della liberazione dei cristiani è stata data il 26 settembre. In una dichiarazione alla stampa, la Federation of National Christian Nepal (Fncn) ha ringraziato i giudici per “aver ridato la libertà a persone innocenti”. L’organizzazione ha aggiunto che continuerà a fornire sostegno alle vittime cristiane e alle loro famiglie.

La vicenda che li coinvolge risale al luglio 2016, quando Bhisma Pariyar, suocero della disabile Seti Pariyar, ha accusato i quattro di aver “imprigionato con la forza, compiuto riti magici e violenza” contro la parente. In realtà in precedenza era stato proprio Bhisma a portare la nuora nella chiesa locale e a richiedere per lei delle preghiere perché “posseduta dal demonio”. In quella occasione alcuni testimoni avevano riferito che la signora Seti ha abbandonato il luogo di culto cristiano ancor prima del termine delle preghiere. In seguito era stata ritrovata nella vicina foresta, nell’atto di gridare e di infliggersi lesioni corporali.

L’accaduto non ha avuto risalto fino a quando un imprenditore locale ha raccontato la vicenda ad un quotidiano della zona. Dopo quel racconto, Bhisma ha sporto denuncia contro i cristiani. I quattro sono stati arrestati nonostante la signora Seti abbia testimoniato davanti ai giudici che contro di lei non era stata perpetrata alcuna vessazione.

La vicenda dell’arresto e detenzione basati su false accuse testimonia un clima di intolleranza crescente nei confronti delle minoranze religiose. Appena un mese fa il Parlamento nepalese ha approvato un nuovo Codice penale che punisce tutte le conversioni religiose dall’induismo. Lo scorso anno la polizia ha arrestato e portato a processo otto cristiani protestanti accusati di proselitismo tra i terremotati. In seguito tutte le accuse contro di loro sono cadute.