Pellegrinaggio “politicizzato” alla Mecca: due milioni di musulmani in cammino

Presenti i pellegrini iraniani, assenti l’anno scorso dopo la rottura dei rapporti diplomatici con l’Arabia Saudita. Mancheranno i musulmani del Qatar. Da settimane, in molti denunciano la “politicizzazione del pellegrinaggio”.


Riyad (AsiaNews/Agenzie) – Sono attesi due milioni di musulmani da tutto il mondo per l’annuale pellegrinaggio alla Mecca, detto “hajj”. Una novità rispetto allo scorso anno: ci sono i pellegrini sciiti dell’Iran, storico rivale dell’Arabia Saudita nella regione, mentre mancheranno i fedeli del Qatar a causa delle restrizioni imposte al Paese del Golfo nel contesto della crisi diplomatica che ha colpito la regione.

Gli iraniani tornano alla Mecca dopo la loro assenza nel 2016, causato dall’incidente della “fuga rovinosa” dell’anno precedente, in cui erano morti quasi 2.300 pellegrini, la peggior catastrofe nella storia dell’hajj. Dei deceduti, 464 erano cittadini dalla Repubblica islamica. Al tempo, Teheran si era scagliata contro l’organizzazione saudita del pellegrinaggio. Le tensioni fra i due Paesi sono esplose con la rottura dei rapporti diplomatici dopo l’esecuzione di un dignitario sciita da parte dei sauditi.

Sempre più il pellegrinaggio che dovrebbe avere motivi religiosi e di universalità della fede islamica, viene scosso da tensioni politiche.

“Politicizzare un evento come questo non porta a niente di buono”, afferma Slimane Zeghidour, autore de “La vita quotidiana a La Mecca: Da Maometto ai giorni nostri”.

La “politicizzazione del pellegrinaggio” è evidente nel contesto della crisi diplomatica che da tre mesi vede l’Arabia Saudita e altri Paesi arabi contrapposti al Qatar, accusato di sostenere il terrorismo e di tenere rapporti con l’Iran. Il boicottaggio verso l’emirato si è tradotto nella riduzione dei collegamenti aria e terra fra i Paesi.

Di recente, il ministero qatariota degli affari islamici ha accusato il ministero saudita dell’Hajj di non aver dimostrato alcuna cooperazione, con la conseguente sospensione della preparazione dei pellegrinaggi.

Il pellegrinaggio hajj è uno dei cinque pilastri della fede islamica, e ogni musulmano è obbligato a compierlo almeno una volta nella vita.