Pyongyang lancia un missile oltre il Giappone: minaccia ‘senza precedenti’

Shinzo Abe e la coreana Kang Kyung-wha a colloquio con gli alleati Usa. Convocato per oggi pomeriggio il Consiglio di sicurezza dell’Onu. Si prevedono accresciute sanzioni per spingere il Nord al dialogo. Ma Pyongyang riesce a sfuggirvi.


Seoul (AsiaNews) - La Corea del Nord ha lanciato stamane un missile che ha sorvolato l’isola di Hokkaido per poi inabissarsi in mare. Il premier giapponese ha parlato di una “minaccia senza precedenti”.

Secondo l’esercito sudcoreano, il missile balistico ha viaggiato per 2700 km, raggiungendo un altezza massima di 550 km, è volato sopra Hokkaido verso le 6 (ora locale) e si è inabissato a oltre 1000 k dalla costa giapponese dopo essersi rotto in tre pezzi.

Il missile sembra essere del tipo Hwasong-12, capace di portare testate nucleari. In questi giorni proprio nell’Hokkaido sono in atto esercitazioni militari fra forze sudcoreane e statunitensi.

Il primo ministro Shinzo Abe ha commentato dicendo che l’attraversamento del Giappone con il nuovo missile pone “una minaccia senza precedenti, seria e grave alla sicurezza” e potrebbe “minare la pace e la stabilità nella regione”.

Il lancio fa tornare alta la tensione in estremo oriente. Nelle scorse settimane, dopo il lancio di un missile del Nord alla fine di luglio, vi era stata una guerra di parole, con minacce di attacco fra Pyongyang e Washington. Ma poi tutto è sembrato rientrare.

Il lancio di oggi ha spinto subito il premier Shinzo Abe e il ministro degli esteri sudcoreano, signora Kang Kyung-wha, a mettersi in urgente contatto con il loro alleato Usa. Nei colloqui telefonici si è ribadita l’importanza di porre ulteriori pressioni sulla Nordcorea, spingendola al dialogo.

Una nuova riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu è stata fissata per oggi pomeriggio. Il 5 agosto scorso l’Onu aveva votato nuove e più pesanti sanzioni verso Pyongyang, che avevano trovato il pieno sostegno di Russia e Cina, grande alleato del Nord. Le sanzioni tendevano a bloccare le esportazioni nordcoreane di carbone, ferro, e prodotti ittici.

Secondo un rapporto di esperti dell’Onu, Pyongyang riesce ancora ad aggirare le sanzioni in diversi modi: mettendo etichette false sui carichi esportati; cambiando immatricolazioni alle navi utilizzate, sfuggendo ai controlli cinesi. Gli esperti hanno identificato diversi Paesi del sud-est asiatico come destinatari del carbone nordcoreano.

Negli ultimi sei mesi, sono state intercettate due navi che facevano la spola fra la Corea del Nord e la Siria il cui contenuto è ignoto. Secondo le fonti del dossier Onu il loro carico era destinato a un organismo siriano specializzato in armamenti chimici.