Oltre 100 Paesi votano il bando alle armi nucleari, ma le potenze si ribellano

Il testo è stato approvato con 122 voti positivi, uno contrario, uno astenuto. Ma nessuno dei nove Paesi nucleari - - Usa, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna, India, Pakistan, Corea del Nord, Israele - ha preso parte alla discussione e al voto. Il sostegno del Vaticano e l’apprezzamento del segretario generale dell’Onu, Guterres.


New York (AsiaNews) - All’assemblea dell’Onu di ieri sera è stato votato a larghissima maggioranza un trattato che mette al bando le armi nucleari. Ma Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna si sono opposte perché il documento “è cieco” sulle minacce internazionali alla sicurezza.

Il testo del trattato è stato approvato con 122 voti favorevoli, un voto contrario (l’Olanda) e un astenuto (Singapore).

Nessuno dei nove Paesi che hanno armi nucleari - Usa, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna, India, Pakistan, Corea del Nord, Israele - ha preso parte né alla discussione, né al voto.

Perfino il Giappone - che pure è stato colpito dalla bomba atomica nella Seconda guerra mondiale - ha boicottato la discussione, come pure quasi tutti i Paesi Nato.

Il trattato vorrebbe accrescere la pressione sugli Stati-potenze nucleari ad andare verso il disarmo. Una statistica pubblicata nei giorni scorsi dal Sipri, l’istituto di Stoccolma per la pace, mostra che tale disarmo non sta avvenendo per nulla. L’idea di un trattato ha ricevuto il sostegno del Vaticano e di papa Francesco. Fra i Paesi che hanno votato a favore, vi è pure l’Iran, spesso sospettato di avere un programma nucleare segreto.

A poche ore dall’approvazione, gli ambasciatori Onu di Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna hanno diffuso una dichiarazione con cui rifiutano il trattato. Secondo loro, esso “non offre alcuna soluzione alla grave minaccia posta dal programma nucleare della Corea del Nord, né affronta altre sfide alla sicurezza che rendono necessaria la deterrenza nucleare”.

Antonio Guterres, segretario generale Onu, ha applaudito al risultato, definendolo “un passo importante” verso un mondo libero dal nucleare.

Per molti attivisti, anche se il documento non sarà seguito, rappresenta una prima vittoria legale per bollare come negativo il possesso di armi nucleari.

Fino al 20 settembre il trattato potrà essere firmato e sottoscritto. Esso entrerà in forza quando 50 Paesi l’avranno ratificato.