No di Pechino all’offerta di Taiwan di “aiutare la transizione continentale alla democrazia”

Avanzata dal presidente Tsai Ing-wen nell’anniversario di Tiananmen, la proposta è stata respinta in quanto i valori e le idee avanzate dal  partito del presidente hanno causato caos sull'isola.


Taipei (AsiaNews) – Pechino ha respinto l’offerta in materia di riforme politiche fatta dal presidente Tsai Ing-wen nell’anniversario della repressione contro i manifestanti pro democrazia di piazza Tiananmen nel 1989.

Pechino ha respinto oggi la proposta di Tsai Ing-wen, mirata ad “aiutare la transizione continentale alla democrazia”, dicendo che i valori e le idee avanzate dal  partito del presidente hanno causato caos sull'isola.

L'Ufficio cinese per gli affari di Taiwan ha dichiarato che solo i cinesi continentali hanno il diritto di parlare dei loro problemi, e che Tsai potrebbe trascorrere meglio il proprio tempo riflettendo sul "malcontento diffuso" a Taiwan e "sulle ragioni per le quali per cui le relazioni sui due lati dello Stretto sono in un'impasse" .

Pechino guarda con sospetto Tsai e il suo Democratic Progressive Party, al governo, perché esso tradizionalmente chiede l’indipendenza di Taiwan, mentre Pechino afferma che l’isola è parte della Cina e non ha mai detto di rinunciare all’uso della forza per riportarla sotto il suo controllo. "Siamo più vicini che mai nella storia all’obiettivo del grande rinnovamento del popolo cinese", ha dichiarato il portavoce dell'ufficio, Ma Xiaoguang, e "[le autorità di Taiwan] non dovrebbero deviare l'attenzione e sottrarsi alle responsabilità mentre continuano a infiammare l'antagonismo”.

Domenica, nel 28mo anniversario della violente repressione delle proteste pro democrazia guidate dagli studenti nella piazza Tiananmen di Pechino,Tsai aveva detto che la maggiore distanza tra Taiwan e Cina continentale sono democrazia e libertà, provocando Pechino in un momento in cui le relazioni sono a bassa punto. "Per la democrazia: alcuni sono mattinieri, altri in ritardo, ma alla fine arriviamo tutti", ha detto Tsai sui social media. "Prendendo in prestito l'esperienza di Taiwan, credo che la Cina possa ridurre le doglie della riforma democratica".

Dopo quasi 40 anni di legge marziale imposta a Taiwan dai Nazionalisti, l’isola dalla fine del 1980 ha cominciato la sua transizione verso la democrazia, indicendo elezioni presidenziali dirette dal 1996.