Kathmandu, rogo alla cattedrale dell’Assunzione. Vicariato: preghiamo per la pace
di Christopher Sharma

Il 18 aprile alcuni sconosciuti hanno appiccato il fuoco e carbonizzato la residenza del parroco. Le indagini non hanno portato ad alcun arresto. Nel 2009 in un altro attentato morirono tre fedeli. “Non siamo scoraggiati, continueremo con le nostre responsabilità”. “Non possiamo più sopportare persecuzioni e violenze”.


Kathmandu (AsiaNews) – Il Vicariato apostolico del Nepal invita tutti i cattolici del Paese himalayano a organizzare preghiere per la pace e per riaffermare i diritti della minoranza cristiana. L’invito delle gerarchie ecclesiastiche è arrivato ieri, in seguito al rogo che il 18 aprile scorso ha carbonizzato alcuni veicoli parcheggiati di fronte alla cattedrale dell’Assunzione a Kathmandu e danneggiato la residenza del parroco e la foresteria. Chirendra Satyal, portavoce della Chiesa cattolica locale, riferisce che il Vicariato “ha deciso di tenere un’ora di preghiera in tutte le chiese del Paese. La minoranza cattolica è stata colpita da gruppi di sconosciuti. Essa è innocente e contribuisce in maniera grandiosa al bene delle comunità bisognose. Queste minacce contro la libertà religiosa devono essere fermate”.

Si tratta del secondo attacco alla chiesa più importante per la minoranza cristiana del Nepal. Il primo è avvenuto nel 2009 quando gli estremisti indù del Nepal Defense Army fecero esplodere una bomba durante una celebrazione, causando la morte di tre fedeli.

Per quanto riguarda la violenza del 18 aprile, la polizia ha aperto un’indagine contro ignoti e ancora non è stato effettuato alcun arresto. P. Ignatius, il parroco, racconta: “Ero nel pieno del sonno, quando le fiamme sono state appiccate ai veicoli e sono entrate nella casa. Mi sono svegliato e sono corso nella stanza dei bambini per farli scappare. Siamo riusciti a salvarci grazie all’aiuto di tutte le persone che abitano nelle vicinanze. La residenza, la chiesa e il centro di formazione sono andati del tutto bruciati”. “Ma questo non ci scoraggia – ha continuato – e noi continueremo con le nostre responsabilità”. P. Benjamin aggiunge: “Chiunque sia il responsabile, deve essere assicurato alla giustizia. Noi non abbiamo commesso sbagli. Nel 2009 sono state uccise persone innocenti e ora assistiamo ad un altro orribile attacco. Deve prevalere il diritto delle minoranze ad esercitare in maniera libera la propria fede”.

Il portavoce Satyal riporta che “centinaia di persone hanno partecipato all’iniziativa di preghiera per la pace e per i cristiani. Anche centinaia di non cattolici sono venuti a messa e hanno condannato ogni tipo di violenza e l’attacco alle minoranze”. Egli riporta che numerosi giovani indossavano magliette con la scritta “Vogliamo vedere Gesù” (Gv. 12:21).

Durante la preghiera nella cattedrale, p. Benjamin ha detto: “Preghiamo per la pace e la solidarietà. Questo incidente ci insegna ad essere attenti ad ogni attacco. Le chiese in tutto il Nepal devono fare attenzione e aumentare la sicurezza”. Poi ha aggiunto che alle minoranze deve essere garantita “una condizione di rispetto e dignità. In questo modo tutti i gruppi religiosi saranno liberi di esercitare la propria confessione. Non possiamo più sopportare persecuzioni e violenze”.