Si rifiuta di fumare in presenza di musulmani, punito funzionario nello Xinjiang

Il capo partito del villaggio retrocesso per non avere un “posizione politica risoluta”. Pechino invita i funzionari a respingere le proibizioni islamiche contro il fumo. L'indagine del partito comunista sulla condotta dei propri membri. I rappresentanti di governo chiamati ad un “impegno per la secolarizzazione


Pechino (AsiaNews/Scmp) – Le autorità dello Xinjiang hanno punito un funzionario locale per essersi rifiutato di fumare alla presenza di alcuni anziani musulmani. Secondo un rapporto del governo riportato  oggi dai media di stato cinesi, l’accusa per l’uomo è di non essere abbastanza impegnato nella lotta contro l’estremismo religioso.

Jelil Matniyaz, il capo del Partito comunista di un villaggio nella prefettura di Hotan, è stato retrocesso per “non aver osato” fumare di fronte a figure religiose, dice il rapporto, pubblicato lo scorso 8 aprile. Matniyaz, identificato come un membro della minoranza etnica uigura dello Xinjiang, è stato punito per non aver dimostrato una “posizione politica risoluta”.

Il quotidiano Global Times, organo di stampa statale, ha suggerito oggi che i funzionari locali dovrebbero combattere, piuttosto che rispettare, le proibizioni religiose contro il fumo. Questo per dimostrare il loro “impegno per la secolarizzazione”.

L'Hotan Daily ha riferito che un totale di 97 funzionari locali sono stati  ripresi dai superiori a seguito di un'indagine del partito comunista sulla condotta dei propri membri. L'inchiesta è stata personalmente diretta da Chen Quanguo, leader del partito nello Xinjiang e funzionatio di più alto rango, che ha promesso di reprimere l'estremismo.