Il Dna di un figlio di Kim Jong-nam conferma l’identità dell’uomo assassinato

Il governo di Kuala Lumpur non ha rivelato chi ha offerto i campioni di Dna. Si pensa sia stato il figlio Kim Han-sol. La salma a Pyongyang in cambio della liberazione dei malaysiani bloccati in Corea del Nord. Qualche problema al campionato dell’Asian Cup.


Kuala Lumpur (AsiaNews/Agenzie) – Per confermare l’identità dell’uomo assassinato all’aeroporto di Kuala Lumpur lo scorso 14 febbraio, uno dei figli di Kim Jong-nam ha messo a disposizione il suo Dna. Lo ha rivelato ieri Ahmad Zahid Hamidi, vicepremier malaysiano, ma non ha dichiarato il nome del familiare di Kim Jong-nam per “la sicurezza del testimone”.

Secondo voci non confermate in via ufficiale, i campioni di Dna sarebbero stati presi al figlio di Kim Jong-nam, invitato in una “nazione neutra”.

Kim Jong-nam ha avuto almeno due mogli e sei figli. La prima moglie, Shin Jong-hui, vive a Pechino. La sua seconda moglie, Lee Hye-kyong, vive a Macao insieme al figlio Han-sol e alla figlia Sol-hui.  Si pensa sia stato proprio Han-sol a mettere a disposizione i campioni di Dna.

Lo scorso 8 marzo, è apparso online il video di un giovane che diceva di essere Kim Han-sol (v. foto). Il giovane, assieme alla madre e alla sorella vivevano nascosti perché temevano per la loro vita, dopo l’assassinio del padre.

L’uccisione del fratellastro di Kim Jong-un ha creato una forte frizione nei rapporti fra Malaysia e Corea del Nord, con la reciproca espulsione dei due ambasciatori e il divieto ai cittadini ospiti di lasciare il Paese.

Ieri Zahid ha detto che non esclude di concedere la salma di Kim Jong-nam alla Corea del Nord in cambio della liberazione dei nove malaysiani che si trovano bloccati a Pyongyang.

Intanto, la Federazione calcistica asiatica, basata a Kuala Lumpur, ha annunciato che un incontro di qualificazione per la Asian Cup fra Malaysia e Corea del Nord, in programma per il 28 marzo, sarà posposto all’8 giugno in un luogo neutro, ancora da decidere.