Kuala Lumpur libera il nordcoreano implicato nell’assassinio di Kim Jong-nam

Non vi sono “prove evidenti”. Ri Jong-chol, 46 anni, è un chimico. Il giorno dell’uccisione ha portato quattro nordcoreani all’aeroporto. La Malaysia ha cancellato la cessione dei visti per i nordcoreani.


Kuala Lumpur (AsiaNews) – La Malaysia ha deciso di liberare oggi l’uomo della Nord Corea arrestato in relazione con l’assassinio di Kim Jong-nam, fratellastro del dittatore Kim Jong-un. 

Ri Jong-chol, 46 anni, era l’unico nordcoreano preso dalla polizia su otto sospettati, che avrebbero in qualche modo aiutato all’avvelenamento di Kim Jong-nam con agente nervino VX all’aeroporto di Kuala Lumpur il 13 febbraio scorso. Fra i ricercati vi è anche un impiegato dell’ambasciata della Nord Corea in Malaysia.

Secondo alcune agenzie di stampa, Ri Jong-chol, che è laureato in chimica, avrebbe portato quattro nordcoreani all’aeroporto di Kuala Lumpur nel giorno dell’uccisione.

Il ministro della giustizia Mohamed Apandi Ali ha dichiarato che non vi erano “prove sufficienti” per incriminarlo.  E non avendo egli documenti validi oggi sarà deportato in Nordcorea.

Rimangono in arresto e accusate di omicidio due donne, Doan Thi Huong, vietnamita e Siti Aisyah, indonesiana, che avrebbero spalmato la sostanza tossica sul volto di Kim. Le due donne si difendono dicendo che pensavano di partecipare a uno scherzo televisivo.

La Malaysia non ha accusato Pyongyang in modo ufficiale, ma vi sono molti segnali che indicano responsabilità legate alla Corea del Nord. Questa ha rigettato le illazioni, come pure le prove della morte di Kim per avvelenamento, dicendo che egli è morto per “infarto”.

Ieri per motivi di sicurezza, la Malaysia ha decretato la cancellazione della cessione libera di visti per i nordcoreani.