Aleppo: Riprende l'evacuazione, migliaia di civili in attesa

Nelle ultime ore ambulanze e autobus hanno lasciato l’area controllata dai ribelli. Fra le persone ancora in attesa vi sono molti malati e bambini feriti. Miliziani di al Nusra hanno attaccato i mezzi impegnati nello sgombero di al Fuaa e Kafrya. Oggi all’Onu si vota la risoluzione sul monitoraggio internazionale delle operazioni di evacuazione. 

 


Aleppo (AsiaNews/Agenzie) - Sono riprese le operazioni di evacuazione di Aleppo est, interrotte a più riprese nei giorni scorsi in seguito a sparatorie verso i civili in fuga e rimpalli di accuse fra esercito governativo e ribelli nella violazione degli accordi. Nelle ultime ore diverse ambulanze e autobus hanno fatto la spola nelle aree ancora sotto il controllo dei ribelli, per favorire la fuoriuscita dei civili ancora presenti nella zona. 

Nella tarda serata di ieri almeno 350 persone hanno abbandonato l’enclave controllata dagli oppositori, dirigendosi verso i territori dell’esercito lealista. Fra le persone ancora in attesa da evacuare vi sono malati e bambini feriti. 

In precedenza, alcuni mezzi inviati ad al Fuaa e Kafrya - due villaggi vicini ad Idlib, in mano al governo e assediati dai ribelli - per evacuare i civili nel contesto dell’accordo sulla liberazione di Aleppo sono stati dati alle fiamme, bloccando di fatto le operazioni. Fonti locali riferiscono che dietro gli attacchi vi sarebbero i miliziani del gruppo ribelle Jabhat Fatah al-Sham (ex al Qaeda in Siria), anche se le testimonianze sugli scontri restano discordanti. 

Ancora oggi migliaia di persone sono in attesa di abbandonare il settore orientale di Aleppo, che appare in condizioni “disastrose”. Le violenze fra i fronti in lotta hanno lasciato migliaia di civili nei vari centri di raccolta nella vana attesa dei mezzi, senza cibo né assistenza. I bombardamenti sul settore orientale hanno anche privato l’area di ospedali o strutture mediche. 

In meno di un mese, l’offensiva dell’esercito governativo, sostenuta dai raid aerei russi e combattenti sciiti iraniani e libanesi di Hezbollah, ha annichilito la resistenza dei ribelli e ha restituito quasi per intero la città al controllo dell’esercito di Damasco.

Ieri intanto i membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite hanno raggiunto un accordo in merito a una bozza di risoluzione sulla Siria. Il documento chiede al segretario generale di “adottare misure urgenti in modo da fornire disposizioni in coordinamento con le parti interessate, per consentire il monitoraggio da parte delle Nazioni Unite e di altre istituzioni competenti sul benessere dei civili nei quartieri orientali della città di Aleppo”. A questo si aggiunge l’invito a monitorare in modo adeguato, in via diretta o neutra, l’operazione “di evacuazione da Aleppo”.

Il testo, una versione modificata della bozza francese con emendamenti russi, verrà votato stamane alle 9 al Palazzo di Vetro Onu, a New York. In precedenza Mosca aveva minacciato di porre il veto sulla bozza originaria, che chiedeva l’invio di osservatori Onu per monitorare l’evacuazione, insistendo invece sulla preventiva approvazione del governo siriano.

Nel nuovo testo si specifica “in coordinamento con le parti interessate”, prevedendo in qualche modo il coinvolgimento del governo di Damasco.