Gansu, un tibetano si immola col fuoco invocando il Dalai Lama

È la 146ma immolazione dal 2009. La polizia ha prelevato il corpo della vittima. La scena è stata filmata. Il Dalai Lama: “Salvaguardare la vita come valore massimo”.


Dharamsala (AsiaNews/Agenzie) – Un tibetano del Gansu si è immolato ieri nella contea di Machu (cinese: Maqu). L’uomo si è dato fuoco verso le 7 di sera (ora locale) pregando il Dalai Lama. Secondo fonti che hanno preferito l’anonimato, subito dopo l’immolazione la polizia cinese è intervenuta è ha portato via il corpo del suicida. Non si conosce il luogo dove è stato portato.

In un filmato che si diffonde nei social network si vede un uomo in fiamme che giace per terra, vicino a un bambino che osserva la scena (v. foto).

Non si conosce l’identità dell’uomo che ha attuato questa estrema protesta. Il fenomeno delle auto-immolazioni è nato dalle proteste del 2008 avvenute nella provincia tibetana di Lhasa. In quell’occasione gli scontri si scatenarono per l'anniversario della sollevazione del Tibet contro Pechino – avvenuta nel marzo 1959 e repressa nel sangue – che è costata la vita a circa 220 persone.

Con quella di ieri, dal 2009 salgono a 146 le immolazioni di tibetani, uomini e donne, spesso molto giovani, che criticano il dominio cinese in Tibet e domandano il ritorno del Dalai Lama nella sua terra.

Le autorità cinesi hanno innalzato il controllo sulle zone tibetane per prevenire le auto-immolazioni e arrestare coloro che promuovono questo tipo di proteste. Da parte sua, il leader buddista in esilio ha chiesto più volte ai suoi fedeli di “non togliersi la vita, usandola invece per protestare in altro modo” e "salvaguardare la vita come valore massimo".