Saad Hariri appoggia Michel Aoun come candidato a presidente

La scelta, l’ultima rimasta, compiuta per “proteggere il Libano, il sistema politico, lo Stato e il popolo”. A condizione di “dissociare” il Paese dalla crisi siriana. Contrari diversi deputati sunniti. Nabih Berri (Amal) è il più critico. Ma vi sono buone condizioni per l’elezione del 31 ottobre.


Beirut (AsiaNews) – Il leader del Movimento del Futuro, l’ex premier Saad Hariri, ha appoggiato ieri sera in modo formale la candidatura a presidente di Michel Aoun, fondatore del Movimento patriottico libero e alleato del partito radicale sciita Hezbollah. La decisione potrebbe portare ad una svolta importante il Paese che dal maggio 2014 non ha il presidente, dopo la conclusione del mandato di Michel Suleiman.

Prima di rendere pubblica la sua posizione, Hariri si è recato sulla tomba del padre, Rafic Hariri, già premier del Paese, ucciso nel 2005 in un attentato che si sospetta ad opera di membri di Hezbollah e della Siria di Assad. Forse per questo, Saad ha dichiarato che la sua scelta è “un importante rischio politico”.

Hariri, sunnita, è più vicino all’Arabia saudita; Aoun è alleato degli Hezbollah, sostenuti dall’Iran. Questa polarizzazione ha creato lo stallo di quasi due anni nelle elezioni presidenziali, di continuo boicottate dall’assenza dei deputali Hezbollah nelle sessioni elettorali.

Hariri, incontrando ieri i giornalisti insieme ad Aoun (v. foto), ha precisato che la sua decisione nasce “dalla necessità di proteggere il Libano, il sistema politico, lo Stato e il popolo… riattivando l’economia e dissociandoci dalla crisi siriana”. Quest’ultimo elemento pare difficile da attuare, dato il forte coinvolgimento degli Hezbollah nei combattimenti in Siria affianco al governo di Damasco.

È molto probabile che la scelta di Hariri non piacerà a diverse personalità del suo gruppo, ma egli ha ribadito che la scelta di Aoun è l’unica rimasta, dopo aver puntato su altri candidati la cui elezione è fallita. In ogni caso, data la popolarità di Aoun fra i deputati cristiani e la scelta del capo della corrente del Futuro, vi sono molte possibilità che alla prossima tornata elettorale, fissata per il 31 ottobre, l’ex generale possa essere eletto presidente.

Il gruppo più critico verso questa scelta è il partito di Amal (sciiti moderati). Il loro capo, Nabih Berri, ha detto ieri che egli teme un “accordo bilaterale” fra la corrente del Futuro e il blocco di Aoun che potrebbe emarginare il suo partito.

Da parte sua, Aoun ha precisato che “non ci saranno accordi bilaterali, tripartiti, o quadripartiti, ma piuttosto un solo accordo per gestire gli affari del Paese... e chiunque cerca di eliminare un certo gruppo [significa che] sta cercando di eliminare il Libano”.

“Il Patto nazionale – ha ricordato – era un patto fra musulmani, sunniti e sciiti, e tutti i cristiani per vivere insieme con uguali diritti. Il Patto nazionale non contiene alcun accordo bilaterale (fra sunniti e cristiani)”. “Nessuno sarà escluso – ha aggiunto – e non tratteremo nessuno con malizia”.

Aoun ha incontrato ieri sera Nabih Berri subito dopo il suo colloquio con Hariri.