Tashkent, il primo ministro Mirziyaev nominato presidente ad interim

Il Parlamento lo ha nominato ieri. In realtà la Costituzione della ex Repubblica sovietica prevede che il compito spetti al capo del Senato. Quest’ultimo però ha ceduto il posto per garantire “maggiore stabilità”. Elezioni entro tre mesi. Confermati i legami strategici con la Russia.


Tashkent (AsiaNews) – Il Parlamento dell’Uzbekistan ha nominato il primo ministro Shavkat Mirziyaev come presidente ad interim dopo la morte del dittatore “padre della patria” Islam Karimov, deceduto la scorsa settimana. La nomina è stata votata ieri, dopo il passo indietro di Nigmatulla Yuldashev, presidente del Senato, al quale la Costituzione affida la reggenza del Paese in caso di decesso del presidente. È stato lo stesso Yuldashev a proporre il nome del premier, visti “i suoi lunghi anni di esperienza” a fianco dell’ex presidente. Tale decisione avvicina ancora di più al soglio presidenziale l’uomo che già viene considerato il naturale successore di Karimov.

Mirziyaev, 58 anni, è a capo del governo dal 2003. I deputati lo hanno scelto per “la necessità di preservare la stabilità, per mantenere l’ordine e la pubblica sicurezza e per garantire l’efficace risoluzione di importanti questioni nello sviluppo socioeconomico del Paese”.

Il nuovo presidente ad interim guiderà l’Uzbekistan a nuove elezioni, che dovranno tenersi entro tre mesi. Gli analisti già prevedono che, in caso di una sua vittoria, cambieranno pochissime cose nel Paese, soprattutto per quanto riguarda il rispetto dei diritti umani. Esperti riferiscono che egli “non è molto popolare tra la gente”.

Per quanto riguarda i rapporti con i principali partner, il Paese centro-asiatico continua a mantenere un’amicizia particolare con la Russia. Vladimir Putin infatti è stato il primo leader internazionale a recarsi sulla tomba di Karimov, lo scorso 6 settembre, di ritorno dall’incontro del G20. In un colloquio bilaterale, Mirziyaev ha confermato che i legami con la Russia sono “del tutto strategici” e che Tashkent “continuerà a incrementarli”.