Yemen, raid saudita colpisce un ospedale: 11 vittime, almeno 19 feriti

L’attacco ha devastato una struttura di Msf nella città di Abs, nella provincia di Hajjab. Fra le vittime vi sono anche membri dello staff dell’Ong internazionale. Un raid che segue giornate di intensi bombardamenti nell’area contro i ribelli Houthi. In precedenza un attacco contro una scuola coranica di Haydan ha ucciso 10 bambini. 


Sana’a (AsiaNews/Agenzie) - È di almeno 11 morti il bilancio aggiornato delle vittime di un raid aereo sferrato ieri della coalizione sunnita a guida saudita in Yemen, che ha centrato un ospedale gestito da Medici senza frontiere (Msf) nel nord del Paese. Nell’attacco che ha interessato la città di Abs - provincia di Hajjab, in una porzione di territorio sotto il controllo dei ribelli Houthi - sono rimaste ferite altre 19 persone, alcune delle quali in modo grave. 

La coalizione a guida saudita, che sostiene il governo del presidente Hadi nella lotta contro le milizie sciite, non ha voluto sinora commentare l’episodio. Testimoni locali riferiscono che il raid di ieri è giunto al termine di giornate di intensi bombardamenti nell’area. 

I primi soccorritori hanno dovuto muoversi con cautela, nel timore di nuovi attacchi da parte dei caccia sauditi. 

Fonti di Msf in Yemen hanno riferito che nei bombardamenti sono morte nove persone, fra le quali vi sono anche dei membri dello staff dell’Ong internazionale operativi sul territorio. Altre due persone sono decedute in un secondo momento, durante il trasporto in ospedale. 

Dal luglio dello scorso anno l’ospedale di Abs ha curato oltre 4600 persone. Sull’attacco ha aperto un’inchiesta anche una commissione delle Nazioni Unite, ora impegnata nella raccolta di informazioni. 

Lo scorso anno una persona era morta durante un attacco della coalizione saudita nella vicina provincia di Saada, nel quale era stato colpito un centro medico sostenuto sempre da Msf e una clinica mobile nella provincia meridionale di Taiz. A gennaio un missile aveva centrato un ospedale a Saada, uccidendo sei persone. 

Gli attacchi ad Abs sono giunti a 48 ore di distanza da un raid saudita che ha colpito una scuola coranica nel distretto di Haydan, a Saada, in cui sono morti 10 bambini. La coalizione e l’Arabia Saudita - spesso accusati di “errori” nelle operazioni militari, che finiscono per coinvolgere anche civili - smentiscono l’attacco, affermando di aver centrato un campo di addestramento per bambini soldato Houthi. 

Dal gennaio 2015 la nazione del Golfo è teatro di un sanguinoso conflitto interno che vede opposte la leadership sunnita, sostenuta dall’Arabia Saudita, e i ribelli sciiti Houthi, vicini all’Iran. Nel mese di marzo, i sauditi a capo di una coalizione hanno lanciato raid aerei contro i ribelli nel tentativo di liberare la capitale Sana’a e riconsegnare il Paese al presidente (prima in esilio, poi rientrato) Abdu Rabu Mansour Hadi. Nei bombardamenti sono morte almeno 6400 persone, in maggioranza civili. 

Per l’Arabia Saudita gli Houthi, alleati alle forze fedeli all’ex presidente Ali Abdullah Saleh, sono sostenute sul piano militare dall’Iran; un’accusa che Teheran respinge. Nel Paese sono inoltre attivi gruppi estremisti legati ad al Qaeda e milizie jihadiste legate allo Stato islamico, che hanno contribuito ad aumentare la spirale di violenza e terrore.