Kashmir, scontri tra separatisti e polizia: 23 morti e 250 feriti

Le violenze si sono scatenate in seguito all’uccisione di Burhan Wani, combattente simbolo di un gruppo separatista. Le autorità hanno imposto il coprifuoco, serrato scuole, uffici, autostrade; i collegamenti internet sono interrotti. Il Kashmir è un territorio conteso da India e Pakistan dal 1947. Un conflitto latente ha provocato decine di migliaia di morti.


Srinagar (AsiaNews/Agenzie) – Almeno 23 persone sono decedute e 250 sono rimaste ferite negli scontri che da tre giorni si susseguono nel Kashmir indiano. Le violenze sono scaturite dopo la morte di Burhan Wani, un famoso militante del gruppo Hizbul Mujahideen che combatte per l’indipendenza dello Stato dalla Federazione indiana. Il giovane, 21 anni, era tra i combattenti più famosi per i suoi video e foto pubblicati sui social network. Migliaia di suoi sostenitori hanno sfidato il coprifuoco imposto dalle autorità per partecipare al funerale del “ragazzo vetrina” del gruppo separatista.

Lo scontro in corso è il peggior episodio di violenza dal 2010. I combattimenti si sono scatenati l’8 luglio, subito dopo l’uccisione di Wani. Egli, insieme ad altri due militanti, è rimasto vittima di un’operazione delle forze di polizia indiane nell’area di Kokernag, nel distretto di Anantnag. Figlio di un insegnante, Wani si era unito ai separatisti all’età di 15 anni ed era considerato un eroe dalla propria generazione, che guardava a lui come punto di riferimento grazie anche alle sue imprese sempre diffuse sui social network.

Non appena si è sparsa la notizia della sua morte, gruppi di sostenitori sono scesi in strada e hanno iniziato a lanciare sassi contro la polizia, che nel frattempo era stata schierata per mantenere l’ordine. Da quel momento le autorità hanno imposto il coprifuoco e bloccato l’accesso ai siti internet in ampie zone della parte meridionale del Kashmir; le autostrade di accesso allo Stato sono state chiuse; negozi, scuole, uffici e pompe di benzina sono serrati per evitare danneggiamenti e devastazioni.

A distanza di tre giorni, la tensione rimane alta e oggi il governo locale si riunirà per discutere delle misure da attuare. Il Kashmir è un territorio conteso da India e Pakistan fin dalla separazione del 1947. I numerosi tentativi di stabilire l’indipendenza e un conflitto latente e serrato hanno provocato decine di migliaia di morti, di cui la maggior parte tra i civili.