Almeno 20mila cattolici pregano a Sheshan per la Chiesa in Cina
di Victoria Ma

Nel mese di Maggio vi sono stati pellegrinaggi anche da Ningbo e Taiyuan. Molto diffusi i gruppi web di preghiera. Assente mons. Taddeo Ma Daqin, agli arresti domiciliari dal 2012. Il pellegrinaggio solenne della diocesi di Shanghai.


Shanghai (AsiaNews) – Migliaia di cattolici sono giunti in pellegrinaggio al santuario di Nostra Signora di Sheshan, nel giorno della festa di Maria aiuto dei cristiani. Ma secondo una lista della diocesi di Shanghai, almeno 20mila pellegrini sono giunti a Sheshan in tutto il mese di maggio. Altri cattolici in Cina pregano per la Chiesa nelle loro comunità locali.

Il 24 maggio è divenuta una data cruciale da quando Benedetto XVI, nella sua Lettera ai cattolici cinesi (del 2007) ha lanciato la Giornata mondiale di preghiera per la Chiesa in Cina. In questa occasione, l’allora pontefice ha chiesto ai fedeli cinesi di pregare per rafforzare la loro unità, insieme al successore di Pietro; per amare e pregare per i persecutori; per ricevere dalle Chiese di tutto il mondo “fraterna solidarietà e sollecitudine”, insieme alla “perseveranza” nella loro testimonianza.

Forse per timore di un troppo vasto assembramento unitario, negli anni, molta polizia ha controllato il santuario e il governo ha permesso alla sola diocesi di Shanghai il pellegrinaggio il 24 maggio. Lo scorso anno I cattolici della metropoli hanno domandato che lo spiegamento di forze della polizia venisse ridotto.

Dalla lista della diocesi, appare che dal 30 aprile al 29 maggio sono registrati pellegrinaggi da Ningbo e Taiyuan, con gruppi guidati da sacerdoti composti da poche decine fino a 2mila partecipanti.

Quest’anno molti cattolici hanno organizzato anche dei gruppi via web per pregare per la Cina. E proprio nel web circolano alcune foto aeree della basilica di Sheshan, commentate da molte chat.

I gruppi offrono preghiere per la protezione della Chiesa in Cina e per la guarigione degli ammalati. Un commento dice: “la nostra vita è come un pellegrinaggio e incontrerà difficoltà. Quando mi sento abbattuto, prego la Madonna e offro le mie sofferenze a lei e chiedo il suo aiuto”.

Un cattolico di nome Fang prega perché la Chiesa di Cina sia unita a Cristo e un altro prega che la Chiesa di Cina possa vivere in comunione con la Chiesa universale. Un altro, un laico, prega per la salute e la pace fra il papa e tutti i sacerdoti della Chiesa.

Una studentessa prega per le vocazioni nella Chiesa e perché lei possa entrare in una famosa università il prossimo anno.

La diocesi di Shanghai ha organizzato un pellegrinaggio solenne lo scorso 11 maggio, a cui hanno partecipato I fedeli, le suore, I sacerdoti, I seminaristi. Ma non era presente alcun vescovo. L’unico vescovo presente nella diocesi, dopo la morte di mons. Aloysius Jin Luxian (ufficiale) e di mons. Giuseppe Fan Zhongliang (sotterraneo), è mons. Taddeo Ma Daqin, dal 2012 agli arresti domiciliari.

Il pellegrinaggio al santuario, posto in cima a una collina, si snoda con soste alle tre cappelle dedicate al Sacro Cuore, alla Vergine e a san Giuseppe.

P. Lu Qinglin, decano della zona di Punan, ha guidato il primo tratto di preghiera, incoraggiando I fedeli a chiedere l’aiuto della Madre benedetta e pregando san Giuseppe perché protegga la Chiesa in Cina, specie la diocesi di Shanghai.

La processione è stata poi guidata da p. Song Jianli, decano della zona di Pudong. La messa nella basilica è stata presieduta da p. Wu Jianlin, decano della città di Shanghai. Hanno concelebrate almeno 50 sacerdoti, fra cui alcuni stranieri. L’intenzione di preghiera era domandare alla Vergine la protezione della diocesi di Shanghai e della Chiesa in Cina, e il rafforzamento dell’unità e della comunione con la Chiesa universale.

Nell’omelia, tenuta da p. Wang Zhengping, decano della zona di Chongming, si è sottolineato che l’offerta a Dio significa offrire se stessi alla Chiesa in modo totale, diventando strumenti di pace per il mondo e servendo l’unità della Chiesa.

P. Wu ha poi guidato I fedeli nel leggere la preghiera alla Madonna di Sheshan composta da Benedetto XVI, domandando alla Vergine la protezione della Chiesa di Shanghai, della Cina e dell’Asia.

All’Angelus del 22 maggio scorso, papa Francesco ha ricordato a tutti i fedeli la ricorrenza della Giornata mondiale di preghiera e ha esortato a chiedere a Maria “di donare ai suoi figli in Cina la capacità di discernere in ogni situazione i segni della presenza amorosa di Dio, che sempre accoglie e perdona”. Egli ha pure auspicato che i cattolici cinesi, “insieme a quanti seguono altre nobili tradizioni religiose, possano in questo Anno giubilare divenire segno concreto di carità e di riconciliazione. In tal modo essi promuoveranno un’autentica cultura dell’incontro e l’armonia dell’intera società”.