Jolo, liberati 10 marinai indonesiani: erano nelle mani di Abu Sayyaf
di Mathias Hariyadi

Il gruppo terroristico è lo stesso che il 26 aprile scorso ha decapitato un ostaggio canadese. I membri dell’equipaggio sono stati ritrovati ieri davanti alla casa del governatore di Sulu. In buone condizioni, sono stati trasportati a Jakarta. Mistero sul pagamento di un riscatto: secondo media filippini ammonterebbe a 900mila euro, ma l’Indonesia smentisce.

 


Manila (AsiaNews) – I 10 marinai indonesiani rapiti dagli estremisti islamici filippini di Abu Sayyaf sono stati liberati. La fine della loro detenzione è arrivata ieri, seguita da un annuncio in diretta nazionale del presidente Joko Widodo. Gli ostaggi sono stati ritrovati a Jolo, davanti alla casa del governatore di Sulu (sud delle Filippine). Sono “in buone condizioni” e sono già rimpatriati all’aeroporto Halim Perdana Kusuma (sud Jakarta). Essi erano stati rapiti lo scorso 26 marzo nelle acque a sud delle filippine, mentre erano a bordo di una nave che trasportava carbone, appartenente alla Patria Maritime Lines.

Rimane ancora il mistero circa il pagamento di un riscatto: secondo alcuni media filippini la liberazione è arrivata dopo il versamento di 50 milioni di pesos nelle casse di Abu Sayyaf (circa 900mila euro). I giornali indonesiani non hanno ancora dato una risposta, mentre membri del governo si sono affrettati a smentire ogni voce. L’ex generale Kivlan Zen ha affermato che il lieto fine della vicenda è il frutto della “missione” indonesiana: “Nessun riscatto è stato pagato. Il rilascio è avvenuto a seguito di intensi negoziati”.

Anche Eddy Mulya, membro dell’ambasciata indonesiana a Manila, ha negato il versamento di una somma nelle mani dei terroristi. Secondo il diplomatico, il team che ha guidato le trattative era agli ordini di Badoewi Rizal, profilo di cui non si conoscono dettagli. Presente all’aeroporto ad accogliere i marinai, il ministro degli Esteri di Jakarta Retno Marsudi non ha voluto commentare, dicendo solo che gli uomini saranno mandati in ospedale per i controlli medici e poi ricongiunti con le proprie famiglie.

Abu Sayyaf è il gruppo più piccolo a livello numerico ma il più pericoloso e sanguinario fra i movimenti musulmani che si battono per l'indipendenza del sud delle Filippine, la sola nazione asiatica a larga maggioranza cristiano cattolica. Le attività dei terroristi si concentrano attorno a Basilan e Jolo. I jihadisti sono responsabili della decapitazione dell’ostaggio canadese John Ridsdel, avvenuta il 26 aprile scorso. Secondo alcune fonti, il gruppo potrebbe essere lo stesso che ha rilasciato alcuni giorni fa l’ex missionario del Pime Rolando Del Torchio.

Al momento, 11 cittadini stranieri sono ancora nelle mani di Abu Sayyaf. Si tratta di quattro indonesiani, quattro malaysiani, un canadese, un norvegese e un olandese.