Bangladesh, sacerdote indù sgozzato nel tempio: l’Isis rivendica ma non c’è conferma
di Sumon Corraya

Jogeswar Roy, 50 anni, è stato ucciso mentre si preparava per la preghiera del mattino. Gli assalitori, fuggiti in moto, sarebbero tre uomini appartenenti ad organizzazioni islamiche radicali. Feriti altri due religiosi. Capo della polizia: “Non crediamo sia opera dello Stato islamico. Dobbiamo ancora capire se il movente fosse religioso”.


Dhaka (AsiaNews) – Un sacerdote indù è stato sgozzato ieri mentre si trovava nel suo tempio. Tre persone si sono introdotte nel luogo di culto uccidendo Jogeswar Roy, 50 anni, e ferendo due religiosi che si trovavano nell’edificio. L’assalto è avvenuto nel distretto di Panchagarh, a 369 chilometri dalla capitale Dhaka. Durante la fuga, gli assalitori hanno esploso proiettili e ordigni artigianali.

Gupal Roy, uno dei feriti, racconta: “Stavo cucinando nella casa adiacente il tempio e cantavo inni. Ad un certo punto ho sentito qualcuno gridare; più tardi ho capito che era il capo dei sacerdoti. Sono uscito e ho visto due uomini che stavano fuggendo e loro mi hanno sparato due volte”. Altri testimoni oculari affermano che i tre uomini sono fuggiti a bordo di motociclette e che portavano anche armi da taglio.

Robinronath Roy, fratello di Jogeswar, il sacerdote ucciso, afferma: “Mio fratello lascia una famiglia dalla fede fervente: si è sacrificato come sacerdote indù. Amava la preghiera e insegnare l’induismo. Non aveva nemici, per quanto ne sappiamo”.

Il sito di intelligence SITE riferisce che lo Stato islamico (SI) avrebbe rivendicato l’uccisione sul web, ma la notizia non è stata verificata in modo indipendente.

Sul luogo del delitto, la polizia ha ritrovato una giacca macchiata di sangue, un machete e un proiettile di pistola. “Non pensiamo che sia opera dello SI – ha detto Gieasuddin, capo della polizia locale –, possono essere stati miliziani islamisti locali. Stiamo investigando per scoprire se il movente sia religioso o altro”.

La polizia ha già arrestato tre persone accusate di aver partecipato all’omicidio. Due di essi sarebbero membri del gruppo fuorilegge Jamaat’ul Mujahideen Bangladesh (Jmb), mentre il terzo sarebbe un miliziano dell’ala studentesca del Jamaat-e-Islami, il più grande partito fondamentalista islamico del Bangladesh.

Rana Dasgupta, segretario generale dell’Hindu Buddhist Christian Unity Council, gruppo interreligioso nazionale, ha condannato l’uccisione del sacerdote induista chiedendo “indagini adeguate e una punizione esemplare per coloro che hanno compiuto l’attacco”.

“Pensiamo che le minoranze non siano abbastanza sicure in questo Paese – afferma p. Proshanto Gomes, sacerdote cattolico di Dinajpur – e chiediamo che il governo garantisca giustizia per tutti gli attacchi alle minoranze”.