Sette Porte Sante a Hong Kong, la misericordia per gli emarginati della società
Centinaia di fedeli in cattedrale per il rito solenne, durato più di due ore e mezza. Presieduta dal card. Tong, la celebrazione ha dato il via a un Anno Santo “davvero speciale per questa diocesi speciale”. Nel Territorio saranno aperte 7 Porte Sante. Missionario Pime: “Speriamo che ci siano dei gesti reali per chi vive nella difficoltà. Il rischio è che diventi l’anno della confessione e non della conversione”.

Hong Kong (AsiaNews) – L’apertura del Giubileo della misericordia “è stato un momento speciale per una diocesi speciale. Alla celebrazione erano presenti centinaia di fedeli, il vescovo card. Tong e il suo predecessore card. Zen. La cerimonia è stata lunga, solenne e molto partecipata. Speriamo che porti frutti reali nella nostra società”. Lo dice ad AsiaNews p. Giorgio Pasini, missionario e superiore regionale del Pontificio Istituto Missioni Estere nel territorio.

P. Pasini era presente in cattedrale lo scorso 12 dicembre quando, dopo i Vespri, è iniziata la cerimonia: “Prima di entrare in chiesa sono stati letti i brani dei quattro documenti del Concilio Vaticano II e c’è stata la benedizione dei presenti e della Porta Santa. C’erano tanti rappresentanti dei consigli parrocchiali e decine di sacerdoti. Il card. Tong ha benedetto le stole dei confessori con il logo del Giubileo. Sono stati momenti davvero toccanti”.

Nella sua omelia, il vescovo ha ricordato che “Dio vuole essere amico dei peccatori. E davvero nei quattro Vangeli ci sono decine di passaggi in cui Gesù si mostra pieno di misericordia. Misericordia e riconciliazione sono collegate in maniera stretta; ma la riconciliazione non è soltanto quella fra popoli e nazioni. È anche interna alle famiglie e ai singoli. Si tratta di dimensioni interconnesse”.

La speranza, sottolinea il missionario, “è che dall’Anno Santo nascano dei gesti concreti anche di attenzione per gli emarginati. La società di Hong Kong è molto competitiva, e il concetto di misericordia va spiegato bene: il rischio, anche per la Chiesa locale, è che questo diventi l’anno della confessione e non della conversione delle vite e dei cuori. Emarginati, carcerati e bisognosi: nelle parrocchie si cercherà di porre attenzione a queste persone”.

La diocesi di Hong Kong ha deciso che la cattedrale non sia la sola “porta” per il Giubileo. In totale, infatti, le Porte Sante saranno sette: fra queste anche quella della chiesa del Cuore Immacolato di Maria. Il parroco, p. Luigi Bonalumi, è anche lui missionario del Pime: “Il card. Tong – spiega ad AsiaNews – verrà il primo gennaio alle tre di pomeriggio per aprire la nostra Porta. Siamo molto contenti”.

I parrocchiani, aggiunge p. Bonalumi, “sono molto interessati al Giubileo, anche perché è la prima volta che si vive un evento del genere a Hong Kong. Si accostano con attenzione ai sacramenti e cercano di applicare la misericordia come richiesto da papa Francesco. Bisogna capire che il concetto di misericordia è presente nella cultura asiatica, soprattutto nel mondo buddista: certo, è diverso il senso della compassione buddista da quello del perdono del Padre, ma almeno non sono temi proprio sconosciuti”.

Il Giubileo, conclude il missionario Pime, “può portare a una maggiore consapevolezza nel mondo e in Hong Kong: qui da noi ritengo che qualcosa si stia muovendo nel campo della responsabilità sociale. Noi, come parrocchia, abbiamo deciso di dedicare le offerte di tutto l’Anno Santo alle opere di misericordia spirituale: una parte alla Caritas diocesana e una parte a una missione africana o asiatica”.