Teheran, sempre più stretti i legami con Pechino sul progetto del reattore nucleare di Arak
La Cina svolgerà un ruolo chiave nel rinnovo dell’impianto ad acqua pesante. La produzione del plutonio si ridurrà da 10 chilogrammi a un chilo l’anno. Autorità di Pechino disposte a collaborare nella costruzione di due reattori nucleari più piccoli. Incontro trilaterale Iran-Cina-Usa nella conferenza generale dell’Aiea a settembre.

Teheran (AsiaNews/Agenzie) - Il vice presidente iraniano Ali Akbar Salehi ha annunciato ieri che Pechino giocherà “un ruolo determinante” nel riprogettare il reattore nucleare ad acqua pesante di Arak, per ridurre la produzione annuale di plutonio da 10 chilogrammi a un chilo. Questo servirà a “rimuovere i dubbi” sulla buona volontà di cooperazione dell’Iran, dopo la firma dello storico accordo sul nucleare del Paese raggiunto a Vienna a metà luglio. Il governo cinese sarà in prima linea anche per la costruzione di due piccoli reattori, dalla capacità di 100 megawatt ognuno.

L’annuncio è stato dato a margine dell’incontro avvenuto a Pechino tra Salehi, anche capo dell’Organizzazione per l’energia atomica dell’Iran (nella foto, a sinistra), e alti funzionari ed esperti cinesi in materia di nucleare tra cui Wang Yi, ministro degli Esteri (nella foto, a destra), e Xu Dazhe, presidente dell’Autorità per l’energia atomica cinese. La disponibilità della Cina rimarca il suo ruolo chiave nel raggiungimento dell’accordo sul programma nucleare iraniano tra Teheran e la comunità internazionale [i Paesi 5+1, cioè i membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu, Usa, Cina, Russia, Francia, Gran Bretagna, più la Germania - ndr].

Firmato nella capitale austriaca dopo mesi di trattative serrate, l’accordo prevede un freno alle attività atomiche “sensibili” dell’Iran, con l’obbligo di ispezioni da parte dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), in cambio della revoca delle sanzioni. Per quanto riguarda le limitazioni, è stato deciso di ridisegnare il reattore di Arak, che si trova già allo stadio finale di costruzione.  Salehi ieri ha dichiarato: “La Cina ha accettato di svolgere un ruolo chiave nel gruppo di lavoro che dovrà controllare la riprogettazione e il rinnovo dell’impianto di Arak. Anche gli Stati Uniti daranno un contributo rilevante”. Egli ha anche annunciato che Iran, Cina e Usa si incontreranno a metà settembre in un meeting trilaterale in occasione della conferenza generale dell’Aiea, nonostante le riserve dei conservatori americani sull’accordo.

Da ultimo, il vice presidente iraniano ha dichiarato che il suo Paese sta cercando di ottenere l’assistenza cinese anche per la costruzione di due piccoli reattori nucleari da 100 MW ognuno e che nei prossimi mesi si svolgeranno discussioni “in dettaglio” sul tema. Ci si aspetta quindi che le relazioni economiche tra i due Stati si approfondiranno ancora di più nei prossimi mesi, con probabili investimenti cinesi in ambito petrolifero, industriale e del gas. Anche il ministro Wang aveva dichiarato che l’accordo di Vienna “creerà condizioni più favorevoli per lo sviluppo delle relazioni tra Cina e Iran”.