Artisti, benefattori e attivisti fra i vincitori del “Nobel asiatico” 2015
Sono cinque persone che si distinguono in India, Filippine, Laos e Myanmar. Il 31 agosto a Manila la cerimonia di consegna del Ramon Masaysay Award. Presidente della Fondazione: “Tutti hanno in comune una cosa: una grandezza di spirito che ispira le loro crociate per il cambiamento”.

Manila (AsiaNews/Agenzie) - Una tessitrice di seta in Laos; una danzatrice che tramanda un’antica forma di danza delle Filippine meridionali; un imprenditore che ricicla abiti usati per donarli ai poveri e un attivista che denuncia la corruzione del governo in India; il fondatore di una società che organizza funerali gratuiti in Myanmar. Sono questi i vincitori dell’edizione 2015 del Ramon Magsayay Award, il corrispettivo asiatico del Premio Nobel. Lo ha annunciato il comitato direttivo del Ramon Magsaysay Award Foundation (Rmaf) che consegnerà l’ambito riconoscimento il prossimo 31 agosto presso il Centro Culturale delle Filippine a Manila. A ciascuno di essi andrà un certificato, una medaglia con l’effigie dell’ex presidente filippino e una somma di denaro.

Kommaly Chanthavong, dal Laos, per “il suo spirito coraggioso e indomito di far rivivere e sviluppare l’antica arte laotiana di tessitura della seta, che ha offerto mezzi di sostentamento a migliaia di laotiani poveri e rifugiati a causa della guerra, e per aver contribuito a preservare la dignità delle donne e l’inestimabile tesoro culturale della seta nel suo Paese”.

Ligaya Fernando-Amilbangsa (v. foto), dalle Filippine. La donna verrà insignita per “la sua crociata a senso unico nella conservazione dell’eredità artistica in via di estinzione delle Filippine meridionali e per la sua creatività nella diffusione di una forma di danza che celebra e intensifica il senso di condivisione dell’identità culturale tra gli asiatici”.

Anshu Gupta e Sanjiv Chaturvedi, entrambi dall’India. Il primo per la “sua visione creativa nel trasformare la cultura del dare in India, la leadership imprenditoriale nell’offerta di abiti come risorsa di sviluppo sostenibile per i poveri e per aver ricordato al mondo che il dono autentico rispetta e preserva sempre la dignità umana”. Il secondo verrà premiato con il titolo di “Leadership emergente” per “la sua integrità esemplare, il coraggio e la tenacia nel denunciare in modo inflessibile e indagare in maniera scrupolosa la corruzione negli uffici pubblici e per la sua risoluta creazione di programmi e sistemi migliori capaci di assicurare che il governo sia al servizio della popolazione in India”.

Kyaw Thu, dal Myanmar, per “la sua generosa compassione nel dedicarsi ai bisogni fondamentali sia dei vivi che dei morti in Myanmar - senza distinzione di razza o religione - e per aver usato la sua celebrità e privilegi per mobilitare molte altre persone al servizio di un bene sociale più grande”.

“I vincitori dell’edizione 2015 del premio Magsaysay”, ha detto Carmencita Abella, presidente del Rmaf, “incarnano davvero le speranze concrete per un’Asia migliore. Stanno creando soluzioni coraggiose per i problemi sociali radicati nelle rispettive società, problemi che danneggiano in modo enorme la vita di coloro che sono intrappolati in condizioni di povertà, ignoranza, pregiudizio e ingiustizia. È evidente che tramite queste soluzioni essi sono fonte di ispirazione per i governi per la costruzione di esistenze più fiduciose - un passo intelligente, appassionato e persistente al tempo stesso”.

La presidente ha concluso: “C’è una cosa che i premiati di quest’anno condividono tra loro: una grandezza di spirito che ispira le loro crociate per il cambiamento. Tutti non hanno paura di portare avanti grandi cause. Ognuno di loro rifiuta di smettere, nonostante le risorse scarse, le avversità e la forte opposizione. Le loro strategie sono ancorate in modo profondo nel rispetto per la dignità umana e nella fede nel potere dell’impegno collettivo”.