Tiene, per ora, la fragile tregua umanitaria in Yemen
La tregua è iniziata ieri sera alle 23 (ora locale). Fino a poco tempo prima vi sono state decine di morti a Sanaa, Aden e Taez. Finora i morti fra i civili sono 828 (su circa 1500 totali). Nave iraniana distribuirà gli aiuti umanitari attraverso l’Onu a Gibuti.

Sanaa (AsiaNews/Agenzie) – Una tregua umanitaria è stata varata ieri sera alle 23 (ora locale) ad opera della coalizione guidata dall’Arabia saudita che da oltre un mese bombarda e combatte i ribelli Houthi. Il portavoce della coalizione ha però chiarito che la tregua verrà rispettata se anche i ribelli la rispettano. Finora il cessate il fuoco sembra tenere a Sanaa, Aden, Lahj e Abyane, ma fino a poco tempo prima dell’inizio della tregua, vi sono stati bombardamenti nella capitale che hanno colpito un deposito di armi dei ribelli, facendo 69 morti, in maggioranza civili, e 250 feriti. Nelle ultime 24 ore vi sono state vittime civili anche a Aden e a Taez.

Secondo l’Onu finora almeno 1500 persone – dei quali 828 civili – sarebbero state uccise dalla guerra della coalizione, che sta distruggendo anche molti siti artistici antichi della capitale, considerati patrimonio dell’Unesco.

La tregua dovrebbe permettere la distribuzione di aiuti umanitari alla popolazione. L’Onu si era preparata con una piattaforma a Gibuti, di fronte alle coste yemenite. Secondo l’organismo internazionale, almeno 12 milioni di persone vivono nell’insicurezza alimentare; nelle regioni colpite dal conflitto vi sono più di 750 mila persone senza cibo o acqua.

L’Onu denuncia da tempo l’alto numero di vittime fra i civili nella guerra della coalizione, come pure il disastro umanitario –mancanza di cibo, acqua, medicine, carburanti – provocato dal blocco aereo e navale imposto dalla coalizione.

Una nave iraniana che porta aiuti umanitari allo Yemen, distribuirà gli aiuti attraverso l’Onu e per questo è stata diretta a Gibuti.

L’Iran è sospettato di sostenere anche con le armi i ribelli Houthi, di tradizione sciita, e di voler estendere la loro influenza nella penisola arabica.