​Tokyo, il governo prolunga le sanzioni contro il regime dei Kim
​L’esecutivo di Shinzo Abe continuerà per “almeno altri due anni” la politica di embargo commerciale e turistico nei confronti di Pyongyang. Al centro della disputa vi sono i cittadini nipponici rapiti negli anni ’70 e ’80, di cui non si hanno notizie certe.

Tokyo (AsiaNews/Agenzie) – Il governo giapponese ha annunciato che estenderà di “almeno altri due anni” le sanzioni contro il regime della Corea del Nord. Secondo l’esecutivo guidato da Shinzo Abe “non si sono fatti progressi nella questione dei cittadini giapponesi rapiti da Pyongyang, e per questo non abbiamo altra scelta”. Il riferimento è a quei nipponici spariti negli anni ’70 e ’80 del secolo scorso, che secondo Tokyo vennero presi con la forza dal governo dei Kim per addestrare le spie nordcoreane alla lingua e alla cultura del Sol Levante.

La disputa va avanti da anni. Il regime nordcoreano sostiene di aver rimandato a casa tutti i giapponesi ancora vivi presenti sul proprio territorio, ma il governo nipponico ritiene che questa sia una bugia. La pubblica opinione sostiene la posizione di Tokyo, data l’alta carica emotiva che questi rapimenti hanno rappresentato nel corso del tempo.

Le sanzioni comminate dal Sol Levante sono separate da quelle decise dalla comunità internazionale dopo i test atomici del regime. Esse prevedono il “bando totale” ai viaggi da e per la Corea del Nord, il blocco di ogni somma di denaro e la proibizione per le navi nordcoreane di attraccare nei porti nipponici. Nel maggio 2014 i due governi si sono accordati per riprendere i colloqui ufficiali sulla questione, e nel luglio dello stesso anno Tokyo ha rilassato le misure punitive. Ma da allora non sono stati compiuti progressi sostanziali.