Tibet, rilasciato dopo 15 anni un monaco buddista. Ora rischia la morte
Il religioso, Ngawang Gyurmey, è stato arrestato con altre quattro persone per aver distribuito volantini a favore del Dalai Lama e contro l’occupazione cinese. Dopo il rilascio, avvenuto di nascosto, due monaci in galera con lui sono morti per le torture subite in prigione. La famiglia del religioso accusa: “Finirà così anche per il nostro congiunto”.

Lhasa (AsiaNews) – Il governo comunista tibetano ha rilasciato dopo 15 anni di prigione un monaco buddista, Ngawang Gyurmey (v. foto), arrestato nel 2000 per aver distribuito volantini a favore del Dalai Lama e contro l’occupazione cinese. Il religioso è stato arrestato insieme ad altre cinque persone: due di queste, rilasciate nei giorni scorsi, sono morte per le violenze subite in carcere. La famiglia di Ngawang teme che lo stesso possa avvenire anche per il monaco, con cui non sono riusciti ancora a parlare.

Ngawang Gyurmey è stato fermato il 17marzo 2000 nella contea di Sog insieme ai monaci Khedup, Yeshi Tenzin, Tsering Lhagon, Tenzin Choewang e al laico Thagru Yeshi. Stavano distribuendo volantini con sopra scritto “Possa il Dalai Lama vivere a lungo”; “Il Tibet è indipendente”; “Cinesi fuori dal Tibet”. Tutte queste scritte sono definite “illegali” dal Codice penale in vigore in Tibet, che le considera “atti sediziosi”.

 Il gruppo è stato giudicato dal Tribunale del Popolo della zona: Ngawang Gyurmey e Tsergin Lhagon sono stati condannati a 15 anni; Khedup all’ergastolo; Yeshi Tenzin a 10 anni; Thagru Yeshi a 7 anni. La condanna formale è arrivata per “disturbo alla stabilità sociale”.

Tenzin Choewang e Yeshi Tenzin sono stati rilasciati nel silenzio alcuni giorni fa, ma secondo una fonte del quotidiano tibetano Phayul “sono morti poco dopo per le ferite e le torture subite in carcere”. La stessa fonte aggiunge che ora i familiari di Ngawang temono la stessa sorte per il loro congiunto, dato che le autorità non ha ancora permesso loro di incontrarlo.