Java, la Chiesa in campo per le vittime dell’alluvione: volontari e generi di prima necessità
di Mathias Hariyadi
Il bilancio aggiornato parla di 57 vittime; a quattro giorni dalla frana le squadre di soccorso ancora in azione alla ricerca di superstiti. La parrocchia di Sant’Antonio a Banjarnegara ha allestito due centri di emergenza. Attiva anche la Caritas di Purwokerto, che ha inviato decine di volontari. Un aiuto apprezzato da ong musulmane.

Jakarta (AsiaNews) - La Chiesa cattolica indonesiana è in prima fila nell'opera di aiuto e soccorso alla popolazione colpita, nei giorni scorsi, da una frana di enormi dimensioni che ha causato decine di vittime e sfollati. A causare lo smottamento le piogge torrenziali che, in questi giorni, hanno investito il distretto di Banjarnegara, nello Java centrale; il bilancio aggiornato dell'alluvione parla di 57 vittime, migliaia le persone coinvolte a vario titolo. A quattro giorni dal disastro, i soccorritori (nella foto) stanno ancora scavando nella melma e nel fango alla ricerca di eventuali dispersi. 

La parrocchia di Sant'Antonio a Banjarnegara ha allestito due centri per fronteggiare la crisi: il primo all'interno dei locali della parrocchia, nel centro di Banjarnegara; il secondo è situato in una cappella per la preghiera a Karangkobar, il villaggio più vicino all'area interessata dallo smottamento. 

I volontari cattolici si prodigano nel portare aiuto a quanti sono ospitati sotto le tende e nei centri di emergenza temporanei a Karangkobar; servono con urgenza cibo, acqua potabile e altri generi di prima necessità come coperte, lenzuola e medicine. In questa stagione le piogge, spesso di forte intensità, si verificano a cadenza quotidiana. Col passare delle ore diminuiscono le probabilità di trovare sopravvissuti; alle operazioni di ricerca partecipano anche le unità cinofile, finora senza risultati di rilievo. 

Interpellato da AsiaNews p. Christy Mahendra, sacerdote della diocesi di Purwokerto attivo nell'area, spiega che la parrocchia di Sant'Antonio ha aperto un conto corrente bancario per raccogliere fondi destinati alle vittime. "Col passare delle ore - sottolinea - sono sempre di più i fedeli che danno un aiuto, per contribuire alla missione della Chiesa che vuole farsi trovare pronta nelle situazioni di emergenza". 

Intanto anche la Caritas di Purwokerto ha messo a disposizione volontari e personale qualificato; decine di persone sono accorse dalle diocesi di Bandung, Semarang e dall'Università cattolica Sanata Dharma di Yogyakarta per testimoniare in modo concreto la solidarietà cristiana nelle situazioni di crisi. Un'opera apprezzata anche da associazioni e gruppi musulmani (l'Indonesia è il Paese col maggior numero di fedeli dell'islam al mondo), fra cui l'Ong Dompet Duafa che ha chiesto alla Caritas di collaborare e coordinare gli sforzi per rispondere al meglio all'emergenza.