Appello ai giovani di Hong Kong: "Non mollate, combattete anche per il futuro della Cina"
È il senso di una lettera scritta da un ragazzo della Cina continentale che studia nel Territorio: "Vivendo qui ho sperimentato il pregiudizio contro di noi, e mi sentivo diviso tra due mondi. Ma durante le proteste ho scelto da che parte stare: voi vi battete per principi che per noi non sono neanche immaginabili". Nel frattempo continuano gli scontri violenti fra manifestanti e gruppi anti-Occupy.

Hong Kong (AsiaNews) - Le proteste per la democrazia e un vero suffragio universale a Hong Kong entrano nella terza settimana, ma la popolazione sembra meno compatta. Dopo le prime schermaglie di questa mattina, la polizia continua a rimuovere le barricate e a non intervenire durante gli scontri fra manifestanti e membri dei movimenti "anti-Occupy". Anche se è molto alta la probabilità che questi scontri siano pilotati da Pechino, il governo del Territorio ha chiarito che "va garantito anche a chi non vuole problemi il diritto di esprimersi".

L'area più turbolenta è ancora quella di Admiralty, nei pressi degli uffici dell'esecutivo, dove alcuni gruppi di "comuni cittadini" si sono presentati con dei macchinari pesanti per rimuovere le transenne che bloccano la circolazione. Al momento gli studenti stanno usando delle canne di bambù per rinforzare i picchetti, insieme a della plastica da imballaggio e persino motocicli. Un gruppo di uomini mascherati, nonostante la presenza degli agenti in tenuta anti-sommossa, è però riuscito a sfondare tutto con dei camion. La presenza è di circa 500 persone.

Nel frattempo, una lettera aperta scritta da un ragazzo cinese che vive a Hong Kong sottolinea il grande valore delle manifestazioni. Nel testo - pubblicato da Asia Literary Review e che pubblichiamo di seguito in maniera integrale - l'autore loda la consapevolezza e la calma dei manifestanti e li invita a non cedere, perché "state lottando per una speranza che va oltre Hong Kong e che arriva a tutta la Cina" (traduzione in italiano a cura di AsiaNews).

Da cittadino della Cina continentale che vive a Hong Kong, sento in maniera costante il pregiudizio e il cattivo atteggiamento nei nostri confronti, ma ho anche acquisito  la consapevolezza di essere rimasti senza più alcun aiuto che è alla base di questi sentimenti. Per tanti anni ho vissuto con la brutta sensazione di essere diviso fra due mondi; ma stasera ne ho scelto uno. Questa notte sono dalla vostra parte, perché voi state facendo quello che io non ho neanche mai osato sognare.

Quando sono venuto qui per la prima volta, sono rimasto impressionato dalla consapevolezza politica e dal coinvolgimento degli studenti di Hong Kong. I messaggi sui muri della democrazia e le frequenti discussioni politiche e i discorsi alle università indicano il grande ruolo primario che gli studenti svolgono nel guidare lo sviluppo della società. Mi hanno chiesto spesso della situazione politica nella Cina continentale o persino della mia posizione personale. Ho trovato queste domande molto difficili, non solo perché la situazione è troppo complicata per essere spiegata in poche parole, ma anche per la mia ignoranza riguardo questi argomenti.

Eppure ho apprezzato la vostra sincerità e la vostra preoccupazione nell'interessarvi di me. Guardando indietro ai miei concittadini cinesi posso dire che non soltanto sappiamo poco delle questioni di Hong Kong, ma comprendiamo a stento anche le nostre. Facendo una stima parziale, neanche uno studente cinese su dieci conosce i dettagli delle procedure che portano all'elezione dei nostri leader. Non ci passa neanche per la testa di interrogarci sulla legittimità e sull'integrità di quel processo. Non sappiamo che è possibile chiederci: "Ma noi, cosa vogliamo?". Eppure definiamo il nostro silenzio "maturità".

Questa notte vedo più che passione e partecipazione. Vedo una determinazione e una solidarietà di cui non ho mai fatto esperienza, e che non si sono viste in Cina da tanto tempo. Quando il boicottaggio e l'occupazione sono iniziati, non pensavo che sarebbero durate così tanto; e tanto meno avrei pensato che avrebbero raggiunto queste dimensioni. Ma poi ho visto i nastri gialli diffondersi nelle università di tutta Hong Kong non solo fra gli studenti, ma anche fra i professori, fra persone che non si erano mai interessate a queste questioni. Ho visto una folla resistere al gas lacrimogeno, e ho visto un ombrello comune divenire un simbolo potente. Vi ho visto correre in giro per distribuire cibo e acqua a persone che non conoscete. Stanotte vi ho visti diventare fratelli e sorelle.

Mi sono chiesto: "Quando mai ho visto una scena del genere a casa mia?". Quando mai abbiamo lavorato fianco a fianco per lo stesso obiettivo, per qualcosa che non fosse l'esame per entrare al college? È triste dirlo, ma nel corso della mia vita non l'abbiamo mai fatto. Devo essere biasimato perché ritengo coraggio ciò che alcuni definiscono idiozia, o perché chiamo audacia quella che per altri è ingenuità? Qualcuno dice che questo "semplicemente non è il modo in cui noi facciamo le cose", ma parlando seriamente: quando mai noi facciamo qualcosa? Non posso nascondere la mia gelosia davanti a voi, che avete l'opportunità di combattere. Ora che sono sui vent'anni, rappresento le tante persone che stanno per divenire il nucleo della nostra società: e di nuovo, noi non sapevamo che ci fosse un'opzione come questa.

Sono anche molto impressionato da quanto siate rimasti calmi e disciplinati durante questa rivoluzione. Nelle aree occupate, ho visto studenti continuare a leggere alla luce dei telefoni cellulari, raccogliere la spazzatura e mettere da parte le cose riciclabili. Nella vostra guida operativa leggo: "Evitate ogni confronto fisico, ma evitate anche che l'odio nasca nel vostro cuore". Ho visto un cartello che chiede "Uguaglianza, Tolleranza, Amore e Cura reciproca". Rimanere calmi e razionali è forse la cosa più difficile, soprattutto per i giovani arrabbiati. Ma avete imparato dalle vostre esperienze precedenti, e ora sapete che questa è l'arma più acuminata. Stanotte mi avete insegnato il vero significato del termine maturità.

Una mia amica, un'attivista, mi ha detto che non crede veramente che il movimento nonviolento di Occupy Central possa raggiungere il risultato che tutti noi speriamo: lei vuole soltanto che la sua voce venga udita, che possa crescere la consapevolezza comune, in modo che un giorno il successo possa arrivare. Non posso immaginare quanto coraggio serva per lottare per la speranza. Ma so che questo è il punto che avete raggiunto. E noi stiamo arrivando.

Io comprendo la paura che sta dietro al vostro coraggio. Se non fate nulla oggi, arriverà il giorno in cui tutti voi diverrete soltanto tanti altri me. E onestamente, questa è anche la mia paura. In una città così occupata e affollata voi non cedete, e continuate a riporre la vostra fede nella democrazia e nella libertà, nel potere delle masse. Per me è questo il vero fascino di Hong Kong. Non oso immaginare come potrebbe essere questa città senza le voci critiche per le strade e i pugni chiusi in aria.

Seduto al vostro fianco, penso che il dolore e la rabbia che provo in questo momento non è neanche un millesimo di quello che avete sperimentato. Non possiamo sapere se la situazione diverrà migliore, o se il futuro sarà più luminoso. Eppure voglio dirvi una cosa: quello che già avete - il vostro coraggio, la speranza, la solidarietà e la disciplina - è molto prezioso. Non avete idea di quanto queste cose siano preziose per le tante persone che vivono negli angoli bui del mondo, me incluso. È un onore e una benedizione. Tenete duro per le vostre speranze e anche per le nostre.

Io stanotte sono al vostro fianco, fino all'alba della democrazia.