Sinodo: la famiglia di Taiwan "divenga un luogo di ascolto e di amore"
di Xin Yage
Le minacce della società taiwanese al matrimonio sono divorzio, carrierismo e materialismo. Ma la Chiesa risponde con una pastorale attenta, e i fedeli fanno quadrato intorno ai valori fondanti della società. Provocando persino il governo, impegnato a discutere sulle unioni omosessuali.

Taipei (AsiaNews) - Divorzio, carrierismo, materialismo "sono le minacce al matrimonio e alla famiglia cattolica di Taiwan. Ecco perché dal Sinodo straordinario aspettiamo una nuova rotta da seguire, per rilanciare la pastorale familiare e il messaggio cristiano". Lo dicono ad AsiaNews una madre, un padre e un sacerdote interpellati sull'incontro in Vaticano convocato dal Papa per rispondere alle "urgenti sfide" che pone alla Chiesa la famiglia contemporanea.

La professoressa Chen (陳老師) insegna nella più antica scuola cattolica di Taipei, la Blessed Imelda's School, 靜修女中; padre Gino Picca (王秉鈞神父) vive a Taiwan da più di 50 anni ed è parroco della Sacra Famiglia (聖家堂), la più grande chiesa di riferimento per la comunità di Taipei; infine, nella sua parrocchia c'è il catechista signor Xu (徐先生), padre di due adolescenti.

"Ieri durante la messa abbiamo ricordato il Sinodo straordinario con una preghiera di papa Francesco - comincia a raccontare il sig. Xu - i parrocchiani e i preti della Sacra Famiglia nei mesi scorsi hanno risposto alle domande proposte da Roma, è stato un momento di confronto interessante". Il p. Picca dice di aver impostato l'omelia domenicale "prendendo spunto da un documento di mons. Paglia (presidente del pontificio Consiglio per la famiglia) che ha fatto una profonda lettura della famiglia e delle sue difficoltà nella cultura odierna. La fede non è supportata da una cultura 'cristiana' come può avvenire in altri contesti di missione. Bisogna fare una scelta fortemente motivata: per questa ragione qui a Taiwan sottolineiamo l'importanza della scelta personale da vivere giorno per giorno".

Secondo la professoressa Chen "a Taiwan la gente comune ovviamente apprezza la famiglia come istituzione, ma proprio come altre istituzioni essa è attaccata sotto molti aspetti. Anzitutto il divorzio è molto presente, sempre più presente direi, e ci sono molte difficoltà di relazione tra le coppie e con gli anziani in famiglia. La maggioranza delle famiglie è molto attenta agli anziani, potremmo dire, ma la pressione per il lavoro e un certo carrierismo certe volte possono giocare brutti scherzi: e molto spesso si sacrifica il tempo necessario per accudire adeguatamente gli anziani".

"Le parrocchie - riprende il sig. Xu - sostengono molto le famiglie, la missione principale è quella di dare cura e attenzione alla educazione dei bambini con il catechismo della domenica. So che la nostra parrocchia, ma dalla mia esperienza direi tutte le parrocchie, spende molte energie nella scuola della domenica per i più piccoli. I genitori sono invece organizzati in altri gruppi coordinati da una coppia con esperienza per discutere i problemi famigliari. Leggono insieme un libro di riferimento e discutono problemi e aspettative della vita familiare".

Per quanto riguarda i cristiani separati o divorziati, su cui il Sinodo straordinario sta lavorando, il sig. Xu sostiene che "la parrocchia della Sacra Famiglia li invita a entrare in qualcuno dei nostri gruppi dove si è attenti alle persone e alle loro problematiche. Hanno sicuramente alle spalle esperienze diverse: alcuni divorzi sono stati dei semplici abbandoni, altri sono avvenuti per violenze subite, altri ancora per infedeltà di un membro della famiglia". Per p. Picca "c'è molta attenzione a conservare la famiglia unita. La parrocchia è molto accogliente e accompagna i separati. I vescovi fanno quello che possono fare per aiutare la famiglia e propongono vie di missione percorribili da chi è sposato".

La parrocchia, racconta il catechista, "si occupa di chi è separato ma vuole far parte della comunità cristiana. Si invita la persona a parlare e a capire la sua situazione. Si diventa amici, e gli amici poi chiedono ai loro amici come aiutarli, con maggior naturalezza. C'è una coppia che guida gli incontri domenicali per le altre coppie e per chi è separato. La coppia è stata preparata con l'esperienza di vita, vive una vita di stabilità, è unita e felice della propria vocazione, e può svolgere questa missione. Poi ogni semestre valutiamo come possiamo migliorare questo tipo di accompagnamento pastorale, cercando di avere più persone che siano preposte all'apostolato delle famiglie".

Secondo p. Picca il discorso può essere allargato all'intera chiesa di Taiwan: "L'arcivescovo John Hung Shan-chuan (洪山川), che è anche presidente della Conferenza episcopale, si preoccupa molto delle famiglie. Tutto il lavoro pastorale nell'ultimo decennio lo dimostra".

Taiwan è anche nel mezzo di un lungo iter parlamentare per una legge che riconosca la stabilità nelle relazioni tra persone dello stesso sesso (同性婚姻). Per questa ragione la professoressa Chen sottolinea una prospettiva più ampia che riguarda un'intera linea politica: "Non solo la Chiesa, ma anche il governo stesso capisce l'importanza della famiglia come perno della società. La scorsa settimana dalla diocesi è arrivato un invito a partecipare a un iniziativa del governo, una sorta di competizione 'per una famiglia più edificante'. Le parrocchie mandano il nome di alcune famiglie che possono partecipare a tale gara. Si vuole valorizzare la famiglia unita e che vive una sana vita di coppia. E questa è un'iniziativa del governo di Taipei che appoggia una politica per una sana vita delle famiglie contro le forze disgregatrici".

"A volte - riprende p. Picca - ci si trova un po' confusi quando si mettono in discussione dei punti fermi della società come la famiglia. Ma per noi è consolante vedere che ogni fine settimana ci sono più di 1.200 persone che partecipano regolarmente alle messe celebrate in parrocchia. Non solo c'è una partecipazione assidua, ma la comunità è in crescita costante: ogni anno per esempio a Pasqua, solo contando la nostra parrocchia ci sono tra i 60 e i 70 adulti che chiedono di essere battezzati. Alcuni si battezzano insieme al coniuge, altri col fidanzato, altri da soli e poi arricchiscono la vita del partner".

In conclusione, proprio p. Picca sottolinea come "la cosa più importante, abbiamo capito, è imparare ad ascoltare e a dialogare. Imparare a essere una famiglia che desidera parlare e comunicare al suo interno. Ci sembra che i vescovi e papa Francesco vogliano ricordarci proprio questo tramite il Sinodo straordinario".