Cina, il dissidente uighuro Ilham Tothi "senza cibo e incatenato" in carcere
Lo rivela il suo legale, che solo questa settimana ha potuto incontrare l'assistito, da gennaio in prigione. Il digiuno forzato sarebbe avvenuto a marzo, dopo l'attentato alla stazione di Kunming, per la quale Pechino accusa i separatisti di etnia uighura.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) - Lasciato senza cibo per oltre una settimana, e con le gambe incatenate: è il trattamento riservato a Ilham Tothi, professore di economia di etnia uighura e famoso attivista per i diritti delle minoranze che vivono in Cina. L'accademico è in carcere dallo scorso gennaio. A rivelare le condizioni del dissidente è il suo avvocato Li Fangping, che questa settimana ha potuto incontrare l'assistito per la prima volta dall'arresto.

Il digiuno forzato è avvenuto dopo l'attentato alla stazione ferroviaria di Kunming, lo scorso marzo, nel quale sono morte 29 persone. Per le autorità cinesi i separatisti uighuri dello Xinjiang sarebbero responsabili dell'attacco.

Tohti, 45, è famoso per i suoi interventi pubblici a favore della questione uighura. Questa etnia vive nella regione autonoma settentrionale dello Xinjiang, è di lingua turca e fede musulmana, e lamenta una forte repressione linguistica, culturale e religiosa da parte del governo centrale cinese.

Tuttavia non esistono prove che Tohti sostenga il movimento separatista e dal giorno del suo arresto l'accademico continua a proclamarsi innocente. "Egli crede di aver sempre cercato di lavorare nell'interesse della nazione con parole e con fatti - spiega il suo legale -, e per l'integrazione organica della maggioranza Han e della minoranza uighura".

Li ha riferito che lo scorso gennaio Tohti avrebbe condotto uno sciopero della fame, perché le autorità carcerarie gli servivano cibo non il linea con la dieta islamica. Le autorità lo hanno costretto a mangiare latte quando i suoi organi hanno iniziato a sanguinare.