Papa: nel mondo servono "più preghiera e più dialogo"
In visita alla Comunità di sant'Egidio, Francesco dice che per "certa cultura" solidarietà "sembra una parolaccia", ma "è una parola cristiana". Verso gli anziani c'è come una "eutanasia nascosta". "L'Europa è stanca. Dobbiamo aiutarla a ringiovanire, a trovare le sue radici. E' vero: ha rinnegato le sue radici. E' vero. Ma dobbiamo aiutarla a ritrovarle".

Roma (AsiaNews) - Nel mondo "occorre più preghiera e più dialogo: quello è necessario! Il mondo soffoca senza dialogo". E serve solidarietà che metta al centro dell'economia l'uomo e non "l'idolo denaro": "solidarietà una parola che tanti vogliono toglierla dal dizionario, eh?, perché a certa cultura sembra una parolaccia! Eh no: è una parola cristiana, la solidarietà". Pace e solidarietà sono state al centro della visita che papa Francesco ha compiuto oggi pomeriggio alla Comunità di sant'Egidio, a Roma, in un pomeriggio segnato da un nubifragio abbattutosi sulla città

Arrivato in un momento nel quale la pioggia ha concesso una pausa, il Papa ha lungamente salutato la folla raccolta intorno alla basilica di santa Maria in Trastevere: tra loro numerosi immigrati, poveri senza fissa dimora, rom, anziani, giovani, bambini, disabili che la Comunità accoglie. Tra gli esponenti della Comunità e gli ospiti anche il vescovo siro ortodosso di Damasco Jean Kawak che, salutando il Papa, ha parlato della "sofferenza di un popolo ostaggio della guerra, prigioniero di una situazione bloccata. Tutti i siriani - ha aggiunto - soffrono, tra loro tanti cristiani".

Nel suo discorso Francesco ha innanzi tutto sottolineato la presenza di anziani. "Il trattamento degli anziani, come quello dei bambini, è un indicatore per vedere la qualità di una società. Quando gli anziani sono scartati, quando gli anziani sono isolati e a volte si spengono senza affetto, è brutto segno! Quant'è buona invece quell'alleanza che qui vedo tra giovani e anziani in cui tutti ricevono e donano! Gli anziani e la loro preghiera sono una ricchezza per Sant'Egidio. Un popolo che non custodisce i suoi anziani, che non prende cura dei suoi giovani, è un popolo senza futuro, un popolo senza speranza. Perché i giovani - i bambini, i giovani - e gli anziani portano avanti la storia. I bambini, i giovani con la loro forza biologica: è giusto. Gli anziani, dando loro la memoria. Ma quando una società perde la memoria, è finita: è finita. E' brutto vedere una società, un popolo, una cultura che ha perso la memoria". Per mantenere un equilibrio "dove al centro dell'economia mondiale non ci sono l'uomo e la donna, ma c'è l'idolo-denaro, è necessario scartare cose. Si scartano i bambini: niente bambini. Pensiamo soltanto alla quota di crescita dei bambini in Europa: in Italia, Spagna, Francia ... Si scartano gli anziani con questi atteggiamenti dietro ai quali c'è un'eutanasia nascosta, una forma di eutanasia: non servono. Quello che non serve, si scarta. Quello che non - eh? - produce, si scarta. E oggi, la crisi è tanto grande che si scartano i giovani: quando pensiamo a questi 75 milioni di giovani dai 25 in giù, che sono "nì-nì": né lavoro, né studio. Senza. Succede oggi, in questa Europa stanca, eh?, come ha detto lei. In questa Europa che si è stancata: non è invecchiata, no. E' stanca. Non sa cosa fare". "L'Europa è stanca. Dobbiamo aiutarla a ringiovanire, a trovare le sue radici. E' vero: ha rinnegato le sue radici. E' vero. Ma dobbiamo aiutarla a ritrovarle".

"Dai poveri e dagli anziani si inizia a cambiare la società". "Oggi purtroppo un'economia speculativa li rende sempre più poveri, privandoli dell'essenziale, come la casa e il lavoro. E' inaccettabile! Chi vive la solidarietà non lo accetta e agisce. E questa parola - "solidarietà" - tanti vogliono toglierla dal dizionario, eh?, perché a certa cultura sembra una parolaccia! Eh no: è una parola cristiana, la solidarietà! E per questo siete famiglia dei senza casa, amici delle persone con disabilità, che esprimono - se amati - tanta umanità. Vedo qui inoltre molti 'nuovi europei', migranti giunti dopo viaggi dolorosi e rischiosi".

"In alcuni Paesi che soffrono per la guerra, voi cercate di tenere viva la speranza della pace. Lavorare per la pace non dà risultati rapidi, ma è un'opera da artigiani pazienti, che cercano quel che unisce e mettono da parte quel che divide, come diceva san Giovanni XXIII. Occorre più preghiera e più dialogo: quello è necessario! Il mondo soffoca senza dialogo. Ma il dialogo soltanto è possibile dalla propria identità. Io non posso fare finta di avere un'altra identità per dialogare. No, questo non si può dialogare così. Io sono con questa identità, ma dialogo, perché sono persona, perché sono uomo, sono donna e l'uomo e la donna hanno questa possibilità di dialogare senza negoziare la propria identità. Il mondo soffoca senza dialogo: per questo anche voi date il vostro contributo per promuovere l'amicizia tra le religioni".

"Andate avanti su questa strada: preghiera, poveri e pace. E camminando così aiutate a far crescere la compassione nel cuore della società - che è la vera rivoluzione, quella della compassione e della tenerezza! -, a far crescere l'amicizia al posto dei fantasmi dell'inimicizia e dell'indifferenza".