Esplosioni a Taiyuan, davanti alla sede del Partito comunista. Un morto e otto feriti
di Wang Zhicheng
Si tratterebbe di bombe artigianali. L'incidente avviene a circa una settimana dall'attentato in piazza Tiananmen, attribuito a un gruppo "terrorista" di uiguri. Alta tensione alla vigilia del Terzo Plenum. A Taiyuan una commissione disciplinare del Partito sta indagando su molti episodi di corruzione.

Pechino (AsiaNews) - Una serie di esplosioni davanti alla sede del Partito comunista cinese a Taiyuan (Shanxi) ha ucciso una persona e ferito altre otto. La polizia ha trovato sfere di metallo, fili elettrici e piccole carcasse di circuiti e pensa che le bombe - almeno 7 secondo testimoni - siano ordigni artigianali, piazzati nelle aiuole davanti alla sede del Partito. Nello scoppio, almeno 20 auto a 100 metri di distanza, sono state danneggiate.  Le forze dell'ordine stanno indagando e non fanno ipotesi per ora.

L'attentato avviene a circa una settimana da quello avvenuto in piazza Tiananmen a Pechino, che il governo attribuisce a un gruppo "terrorista" di uiguri islamici. Ad accrescere la tensione, vi è pure l'appuntamento del Terzo Plenum del Partito comunista, dal 9 al 12 novembre, in cui si prevede che la leadership varerà diverse riforme economiche che potrebbero danneggiare i monopoli delle aziende di Stato.

In passato vi sono stati attentati compiuti da persone singole contro edifici del potere, per criticare ingiustizie subite.

Fra le ipotesi si fa strada anche un regolamento interno al Partito comunista dello Shanxi: la scorsa settimana sono arrivati a Taiyuan membri del Partito per aprire un'inchiesta su  possibili casi di corruzione nelle finanze della provincia dello Shanxi. Le accuse di corruzione sono così tante che la Commissione centrale di ispezione per la disciplina del Partito ha domandato alla gente di non bloccare il lavoro degli ispettori con le loro petizioni.