Kabul, talebani attaccano una moschea sciita. Tre feriti
L’attentato è avvenuto questa mattina. I terroristi – di nazionalità pakistana – sono entrati nel luogo di culto travestiti da poliziotti. Fonti di AsiaNews: “La tensione sale di giorno in giorno. Ma l’islam afghano è moderato e il popolo è ormai stremato da disoccupazione e cattiva gestione politica”.

Kabul (AsiaNews) - Questa mattina due uomini armati hanno attaccato una moschea sciita a Kabul, la capitale dell'Afghanistan, ferendo tre fedeli in preghiera. Gli attentatori - di nazionalità pakistana - si sono introdotti nelle prime ore dell'alba indossando le uniformi della polizia afghana. I due sono stati uccisi dalle forze dell'ordine poco dopo l'attacco. Non ci sono ancora rivendicazioni, ma per le autorità i responsabili sono i talebani.

La moschea si trova nel quartiere a maggioranza sciita Dashte Barche, nell'area occidentale della città. Secondo le prime dichiarazioni della polizia, gli attentatori avevano fucili d'assalto Ak-47, coltelli ed esplosivi.

Pur essendoci tensioni tra la maggioranza sunnita e la minoranza sciita, negli ultimi anni la maggior parte degli attentati di matrice islamica ha colpito funzionari di governo o membri delle forze di sicurezza.

Tuttavia fonti locali di AsiaNews, anonime per motivi di sicurezza, spiegano che "la tensione si fa sempre più alta e si teme un grande attentato da un momento all'altro. La popolazione vive un profondo senso di insicurezza, alimentato dai continui attacchi e dall'incapacità della classe politica di portare stabilità". Inoltre, aggiungono, "l'islam afghano è moderato, pacifico, del tutto lontano da quello presentato da questi talebani. A farne le spese sono le persone comuni, che già hanno un forte problema di disoccupazione. E i pochi che hanno un lavoro ricevono uno stipendio da fame".

Secondo stime della Missione Onu di assistenza in Afghanistan (Unama), nella prima metà del 2013 le vittime civili sono aumentate del 23% rispetto all'anno scorso. Da gennaio a giugno i decessi legati a incidenti di guerra sono saliti a 1.319, contro i 1.158 del 2012. Nello stesso periodo 2.533 civili sono rimasti feriti, rispetto ai 1.976 del 2012.