Punjab, una coppia cattolica accusata di blasfemia
di Jibran Kahn
Shafqat e Shagufta Masih vivono a Gojra, cittadina del Punjab dove nel 2009 sono stati bruciati vivi 8 cristiani. La polizia, invece di indagare, ha costretto i due ad accettare le accuse. Un sacerdote locale denuncia: “Queste falsità poi producono anni di galera per persone innocenti. L’abuso di questa terribile legge va fermato una volta per tutte”.

Gojra (AsiaNews) - Le autorità della cittadina di Gojra (provincia del Punjab) hanno accusato una coppia di cattolici locali di blasfemia dopo la denuncia di un musulmano locale, secondo il quale i due gli avrebbero inviato via telefono messaggi di testo blasfemi che insultano il profeta Maometto. Secondo il diritto pakistano, se giudicati colpevoli i due potrebbero essere persino condannati a morte.

Rana Muhammad Ijaz ha presentato denuncia contro Shafqat Masih, disabile che lavora come guardiano di una scuola locale, e sua moglie Shagufta, cameriera. Gli agenti di polizia si sono recati dai due, che hanno negato tutto, e li hanno portati alla stazione di guardia. Qui, denuncia Shafqat, i poliziotti hanno esercitato un'enorme pressione per costringere la coppia ad accettare le accuse mosse contro di loro.

Gojra è tristemente nota per le atrocità compiute in nome della legge sulla blasfemia. Il 31 agosto del 2009 una folla inferocita ha assaltato la zona cristiana della cittadina e ha dato fuoco alle case dei fedeli locali: 8 cristiani sono morti bruciati vivi, mentre 40 case e una chiesa sono andate distrutte nel rogo.

La Chiesa cattolica e le denominazioni protestanti del Pakistan chiedono da anni l'abrogazione della legge, settaria e sempre più strumento di vendette personali. Secondo i dati raccolti dalla Commissione episcopale Giustizia e Pace del Pakistan, dal 1986 all'agosto 2009 almeno 964 persone sono state incriminate in base alla legge sulla blasfemia: fra queste 479 erano musulmani, 119 cristiani, 340 ahmadi, 14 indù e 10 di religione sconosciuta. Almeno 33 gli omicidi extra-giudiziali, compiuti da singoli o folle inferocite.

Un sacerdote locale, p. John Samuel, dice ad AsiaNews: "Non è la prima volta che accadono cose del genere, e siamo vicini al quarto anniversario del massacro di Gojra. D'altra parte, le minoranze in Pakistan sono state vittimizzate in vari modi. Accuse false come questa portano poi ad anni di prigione per gli innocenti. Si devono intraprendere passi concreti per fermare una volta per tutte gli abusi legati alla legge sulla blasfemia. Condanniamo con forza l'accaduto, e chiediamo un'inchiesta indipendente sulla questione".