Principessa saudita protesta: uguali diritti per le donne

Riyadh (AsiaNews/Agenzie) - La principessa Sarah, della casa regnante saudita, ha dichiarato in questi giorni che il governo, e la casa regnante, devono confrontarsi con la situazioni dei diritti delle donne nel regno saudita. "Il governo deve aprire gli occhi sulla nostra situazione" ha detto Sarah, figlia del principe Talal bin Abdul Aziz, fratellastro di re Fahd. "Deve riconoscere che le donne sono la metà della popolazione. E che hanno dei diritti".

Per la principessa uomini e donne devono essere uguali diritti in materia legale, casi di divorzi, commercio e scolarizzazione. Anche il riconoscimento politico è importante, secondo Sarah. Allo stato attuale, le donne saudite che vogliono viaggiare devono chiedere il permesso scritto del maschio alle quali fanno riferimento.

Anche per i documenti vi sono problemi. Infatti, nonostante abbiano ottenuto 2 anni fa la possibilità di ottenere una carta di identità, le donne saudite hanno tuttora bisogno di un uomo che la richieda per loro.

Suzanne al-Ghanem, direttrice di un'organizzazione non governativa per i diritti delle donne di Riyadh, afferma che il problema della situazione femminile nel regno è alla base. "Ho sempre dovuto seguire un uomo, qualunque fosse la mia età. Ora voglio esistere come essere umano".

L'Arabia Saudita applica una forma molto rigida di islam sunnita, conosciuta come wahabismo, dal nome dello studioso del Corano Mohammad bin Abdul Wahhab, che nel XVIII secolo ha redatto un' interpretazione del Corano che non prevede il riconoscimento dei diritti per le donne.

Tuttavia forse qualcosa sta cambiando nel regno dei Saud. Per la prima volta alle donne verranno assegnati posti di lavoro governativi all'interno del ministero degli Esteri. Lo ha dichiarato il ministro, principe Saud al-Faisal, che in un'intervista ha rivelato di voler dare "posti chiave" all'interno del ministero a 36 donne.