Vescovi libanesi: subito governo transitorio, il paese rimanga unito

Beirut (AsiaNews) – Vescovi maroniti e melkiti in Libano esortano la formazione di un governo transitorio e l'unione del paese per uscire dalla crisi attuale.

Ieri in un incontro presieduto dal patriarca, card. Nassrallah Sfeir, i vescovi maroniti hanno rinnovato il loro appello per la formazione di un governo transitorio d'unione nazionale, capace di sorvegliare in modo neutro le prossime elezioni legislative previste per metà maggio.

Nell'incontro alla sede patriarcale di Bkerke i vescovi hanno riconosciuto l'apporto fondamentale del movimento studentesco alle dimissioni del governo del filo siriano Omar Karame. Allo stesso tempo si sono detti soddisfatti per l'arrivo del gruppo di inchiesta Onu presieduto dall'irlandese Fitzgerald, che indagherà sull'attentato del 14 febbraio contro l'ex premier Rafic Hariri. I vescovi hanno espresso la speranza di poter raggiungere la verità tanto desiderata da tutti sulla responsabilità dell'autobomba, che insieme ad Hariri ha ucciso altre 17 persone. Opposizione e comunità internazionale vedono la Siria come uno dei mandanti dell'attentato di Beirut. 

Un invito ad accelerare le indagini sull'autobomba contro Hariri è arrivato ieri anche dai vescovi melkiti, riunitisi a Rabwe alla presenza del patriarca Gregorio III Laham. I vescovi hanno auspicato che si faccia luce sui responsabili della morte di quello che hanno definito "un uomo di Stato, d'economia e di politica e uno dei fondatori del nuovo Libano". Hanno poi esortato tutte le componenti della società libanese ad un vero esame di coscienza capace di far uscire il paese della crisi attuale. Confermando il loro appoggio alle istituzioni ufficiali del paese, i vescovi si sono poi espressi a favore di un Libano sovrano, libero ed indipendente. (YH)