Islamabad espelle sei cooperanti stranieri di Save the Children
Per il governo pakistano, gli operatori avrebbero aiutato le spie Usa a scovare il nascondiglio del fondatore di al Qaeda, facilitando il raid dell'uccisione. Per l’ong non vi sono al momento motivazioni ufficiali della scelta e smentisce ogni coinvolgimento. Presunti legami con il medico condannato a 33 anni di galera.

Islamabad (AsiaNews/Agenzie) - Il governo pakistano ha decretato l'espulsione dal territorio nazionale di tutti gli operatori stranieri della ong Save the Children. La conferma arriva oggi da fonti ufficiali, secondo cui la decisione è in qualche modo legata ai sospetti di Islamabad, in base ai quali l'ente caritativo internazionale avrebbe aiutato le spie statunitensi a dare la caccia a Osama bin Laden. Il ministero degli Interni ha comunicato ai vertici dell'organizzazione non governativa che sei dei suoi dipendenti, tutti stranieri, devono lasciare il Paese entro le prossime due settimane; non vi sono state comunicazioni sulle ragioni della decisione, ma è quasi certo il legame con l'azione militare Usa che ha portato alla morte del capo di al Qaeda. In seguito al raid le forze di sicurezza pakistane hanno arrestato un medico, sospettato di lavorare in segreto per la Cia, condannato da un tribunale tribale a 33 anni di galera.

Ghulam Qadri, direttore di Save the Children per la pianificazione e la comunicazione in Pakistan, riferisce che il ministero non ha comunicato motivazioni ufficiali per l'espulsione; anche dal dicastero bocche cucite e nessun commento ufficiale.

L'ong impegnata in programmi mirati all'infanzia lavora nel Paese asiatico da 30 anni e ha impiegato, nella sua storia, almeno 2mila persone. Un portavoce a Londra ha aggiunto alla Bbc che sono state richieste "chiarificazioni" alle autorità pakistane, che finora non sono state ancora fornite. Al momento non è nemmeno chiaro se gli operatori espulsi potranno essere rimpiazzati con altro personale.

Alcuni esperti legano la cacciata del personale di Save the Children alla sorte di Shakil Afridi, il dottore pakistano arrestato e condannato per attività di spionaggio per gli Stati Uniti sul territorio nazionale. Egli è stato fermato per aver condotto in passato "falsi programmi di vaccinazione" - sotto copertura della Cia - col solo scopo di raccogliere informazioni utili alla cattura del leader e fondatore di al Qaeda. Alcune inchieste giornalistiche hanno evidenziato legami fra il medico e alcuni elementi dello staff della ong. La quale ribatte che Afridi non ha mai ricevuto compensi per alcun tipo di lavoro svolto e che non ha mai seguito nessuno dei programmi di vaccinazione, pur avendo partecipato "a qualche seminario" prima dell'arresto.

Osama bin Laden è morto durante un raid delle forze speciali americane il 2 maggio 2011 ad Abbottabad (50 km a nord della capitale). Il principe del terrore e mente delle stragi dell'11 settembre negli Stati Uniti si trovava all'interno di una villa fortificata, situata poco distante dal principale centro di addestramento dell'esercito pakistano.