Due adolescenti tibetani si danno fuoco nel Sichuan
Damchoe, 17 anni, e Lobsang, 18, si sono auto-immolati a Ngaba e chiedevano l’indipendenza del Tibet. Con loro salgono a 51 le autoimmolazioni. Il 25 agosto, una monaca tibetana ha attuato una protesta solitaria per il ritorno del Dalai Lama. La polizia l’ha sequestrata, perse tutte le tracce.

Lhasa (AsiaNews/Rfa) - Due giovani tibetani sono morti dopo essersi dati fuoco vicino al monastero di Kirti (contea di Aga, provincia cinese del Sichuan), in protesta contro il dominio di Pechino nelle aree tibetane. Il fatto è avvenuto ieri in mattinata, a due giorni dalla sparizione di una monaca tibetana, portata via dalla polizia per aver messo in atto una protesta contro la Cina a Kardze. Con la morte dei due giovani, salgono a 51 le autoimmolazioni di tibetani dal febbraio 2009.

Damchoe, ex monaco di Kirti di 17 anni, e Lobsang Kalsang, 18, si sono dati fuoco vicino alla "Strada deglieroi", via principale di Ngaba ed epicentro di gran parte delle autoimmolazioni avvenute nella provincia del Sichuan. La polizia ha portato i corpi ustionati prima all'ospedale di Ngaba, pe poi trasferirli a quello della contea di Barkham. Fonti del governo tibetano in esilio riferiscono che i due sono morti in serata, ma non si sa se le autorità abbiano restituito le salme ai familiari. Damchoe era nipote dell'altra vittima e fratello minore della monaca Tenzin Chodron, anch'essa deceduta in una protesta.

È del 25 agosto scorso invece la protesta della monaca Shedrub Lhamo, 39 anni, nella prefettura di Kardze (provincia del Sichuan). Appartenente al monastero di Ganden Choeling, la religiosa tibetana ha dimostrato chiedendo il ritorno del Dalai Lama in Tibet e distribuendo volantini sul tema. Testimoni raccontano di aver visto la polizia prelevare la monaca e portarla via. Di lei non si hanno più notizie.