Iraniani in piazza contro l'unione tra gli Stati della penisola arabica
Teheran chiama a protestare contro il progetto di unione tra gli Stati della penisola araba: "un pericoloso complotto, frutto del diabolico triangolo americano-sionista-britannico". Bahrain e Consiglio di cooperazione protestano contro l'ingerenza in questioni interne

Teheran (AsiaNews/Agenzie) - Manifestazioni "statali" di piazza oggi in Iran, organizzate dall' Islamic Propagation Coordination Council per "protestare contro il piano americano di annettere il Bahrain all'Arabia Saudita e per esprimere la loro rabbia contro i regimi leccapiedi di Al-Khalifa e Al-Saud".

La protesta ha di mira il progetto del Consiglio di cooperazione del Golfo (GCC), che raccoglie Arabia Saudita, Bahrain, Qatar, Oman, Emirati arabi uniti e Kuwait di trasformare l'organismo in una unione "sul modello dell'Unione europea". E' annunciato per dicembre l'incontro per la firma dell'accordo, e il primo passo di tale unione, secondo il progetto studiato lunedì dai leader del Consiglio, dovrebbe riguardare Arabia Saudita e Barhain.

L'arcipelago è retto da una monarchia sunnita, mentre la maggioranza della popolazione è sciita e da oltre un anno ci sono manifestazioni e proteste, che sono state represse anche con l'intervento della sicurezza di Riyadh.

Secondo gli iraniani, il progetto di dar vita all'unione è "un pericoloso complotto, frutto del diabolico triangolo americano-sionista-britannico che mira a impedire le rivolte popolari scoppiate in altri Paesi della regione e a controllare la crisi interna del Bahrain che è stata provocata dall'incapacità del regime di Al-Khalifa di controllare la situazione. Al-Khalifa e Al-Saud debbono però sapere che questo tipo di complotto non fermerà la rivolta, né il risveglio islamico della regione". E il portavoce del Ministero degli esteri Ramin Mehmanparast ha aggiunto che "ogni intervento straniero o progetto illegale che non rispetti i diritti del popolo, servirà solo ad approfondire le ferite già esistenti".

Dal Consiglio di cooperazione del Golfo e lo stesso Bahrein hanno replicato parlando di "provocazione" e di "cattive intenzioni dell'Iran che "non ha alcun diritto di interferire negli affari interni di Manama, né nei rapporti tra i Paesi del Golfo".

Contro il progetto si è espresso il principale gruppo di opposizione del Bahrain, al-Wefaq. In una dichiarazione ha sostenuto che nessun Paese ha il diritto di minare la sovranità e l'indipendenza del Bahrein. Il leader del gruppo, Sheikh Ali Salman, ha anche chiesto che nei sei Stati interessati si tenga un referendum.