India: I governi dei nazionalisti indù non proteggono i cristiani
di Nirmala Carvalho
Lo afferma Sajan George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic). Due nuovi incidenti anticristiani in Chhattisgarh e in Karnataka, entrambi retti dall’ultranazionalista indù Bharatiya Janata Party (Bjp). Le leggi anticonversione e l’assenza di giustizia creano un clima di terrore per i cristiani.

Mumbai (AsiaNews) - I governi guidati dal partito nazionalista indù Bharatiya Janata Party (Bjp) "mancano di volontà politica per garantire sicurezza e protezione alla minoranza cristiana, dentro e fuori i suoi luoghi di culto". Lo afferma ad AsiaNews Sajan K George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic), alla luce di due nuovi attacchi anticristiani in Chhattisgarh e in Karnataka, perpetrati da attivisti del movimento Sangh Parivar.

Il 20 aprile scorso, gli abitanti del villaggio di Bande (distretto di Kanker, Chhattisgarh) hanno bloccato dall'esterno una casa privata, dove il rev. Dhaniram Nag e i 50 fedeli della Chiesa pentecostale Bethesda Church of God stavano conducendo un servizio di preghiera. Poi, guidati dal capo del consiglio di villaggio (sarpanch), hanno fatto uscire i cristiani uno alla volta, picchiandoli in modo brutale. Quando i cristiani perdevano conoscenza, gli aggressori gettavano loro acqua gelata per farli risvegliare e picchiare di nuovo. Tra gli altri, si sono accaniti anche su donne e bambini. Nel mezzo dell'aggressione, Jaykant Pawar, un fedele già malato, ha perso la vita. Il sarpanch e gli altri hanno tentato di accusare il pastore e gli altri cristiani della sua morte.

Un giorno prima, il 19 aprile, in Karnataka nazionalisti indù del Sangh Parivar hanno organizzato una protesta di fronte alla Hebron Church di Marathalli, chiedendo l'arresto del pastore Victor Babu. Secondo gli attivisti, il religioso avrebbe tentato di convertire con la forza 32 bambini della scuola elementare, durante un campo estivo. Un locale, Rajashekara Reddy, ha denunciato il rev. Babu alla polizia di Mahadevapura, registrando il caso all'art.295A (atti deliberati e maligni, volti a offendere i sentimenti religiosi o qualunque classe sociale, insultando la sua fede o credo religioso) del Codice penale indiano.

"In Chhattisgarh - commenta Sajan George - le leggi anticonversione sono uno strumento per tormentare e perseguitare la comunità cristiana. I gruppi nazionalisti indù le usano per la loro propaganda d'odio contro le minoranze, istigando l'intera comunità alla violenza. In Karnataka invece, i militanti si sentono incoraggiati dalla relazione Somasekhar, grazie alla quale continuano a terrorizzare i cristiani".

Il 28 gennaio 2011, una relazione della Justice Commission, presieduta dall'ex giudice BK Somasekhar, ha stabilito che il Bajrang Dal e il suo coordinatore Mahendra Kumar non hanno alcuna responsabilità negli attacchi contro chiese e luoghi di culto in Karnataka (2008).