Faisalabad: sorelle cristiane rapite, costrette a sposare un ricco musulmano
di Jibran Khan
Il padre delle giovani ha denunciato il sequestro. In risposta, la polizia lo ha accusato di alcolismo e aver abusato delle figlie. Vicino di casa: le autorità ribaltano i fatti, perché sono colluse coi criminali. Sacerdote cattolico: sequestri e uccisioni di giovani cristiane pratica comune, incentivata dai mullah e sostenuta dal governo.
Faisalabad (AsiaNews) – Un potente uomo d’affari musulmano, con l’aiuto di un gruppo di complici, ha sequestrato due sorelle cristiane, le ha convertite all’islam e sposata una con la forza. Il padre delle giovani ha denunciato il rapimento alla polizia, ma le forze dell’ordine hanno negato l’apertura dell’inchiesta ribaltando la realtà dei fatti: le figlie sarebbero fuggite a causa delle violenze del padre. Un sacerdote della diocesi di Faisalabad sottolinea che il sequestro di giovani donne è ormai “una pratica comune”, anche perché i funzionari addetti al controllo e alla sicurezza sono “burattini nelle mani degli estremisti”.
 
A raccontare il dramma delle due ragazze è il padre, Rehmat Masih, un falegname cristiano del distretto di Jhung, a Faisalabad, nella provincia del Punjab teatro di ripetute violenze contro la minoranza religiosa. “Muhammad Waseem – spiega il genitore ad AsiaNews – è un uomo d’affari musulmano della zona, che ha sostenuto a lungo un gruppo estremista messo al bando. Alcune settimane fa egli è venuto a casa mia, insieme a uomini armati, dicendo che era interessato alle mie figlie e intendeva sposarle”. In caso di rifiuto, continua l’uomo, l’imprenditore musulmano ha minacciato di rapire le due ragazze.
 
Masih ha sporto denuncia alla polizia, ma le autorità non hanno voluto aprire un’inchiesta. Il 24 maggio il drammatico epilogo: “Le mie figlie rientravano dal mercato – racconta – e un veicolo di proprietà di Muhammad Waseem le ha intercettate e gettate al suo interno, portandole via”. Il genitore è tornato alla polizia, per denunciare il rapimento. In risposta, gli agenti hanno affermato che “Waseem è un rispettato e stimato uomo d’affari”, le accuse contro di lui sono “false”. Per le autorità, le ragazze sarebbero fuggite perché il padre è un alcolizzato che avrebbe “abusato” delle due con “azioni immorali”.
 
Un vicino di casa si schiera a difesa del padre cristiano, sottolineandone la bontà e l’integrità. “Conosco Rehmat da 20 anni – spiega ad AsiaNews Malik Shahid – ed un uomo rispettabile. Non ho mai udito parole fuori luogo uscire dalla sua bocca”. Al contrario, Muhammad Waseem è un uomo influente e lo abbiamo visto più volte minacciare la famiglia Masih. La polizia, aggiunge, sta ribaltando la realtà dei fatti perché “non può fare nulla contro Waseem, con cui è collusa”.
 
Il giorno successivo, il 25 maggio, Muhammad Waseem ha sposato con la forza Saima Masih, alla presenza del mullah Muhammad Zubair Qasim. Con la cerimonia, in accordo alle leggi islamiche, la donna cristiana si è “convertita” e ha abbracciato la fede musulmana. Fonti locali chiariscono che anche la guida religiosa che ha officiato la cerimonia è legato a gruppi islamici dichiarati fuorilegge (Sipe-e-Sahaba), protagonisti di numerosi sequestri di donne cristiane o indù.
 
Rehmat Masih è disperato: la polizia lo ha invitato a dimenticare le figlie, lasciando cadere nel vuoto l’indifendibile. “Invece di servire il governo del Punjab – conclude il padre – [gli agenti] sono servi dei gruppi estremisti”.
 
P. John William, sacerdote della diocesi di Faisalabad, conferma che il sequestro di giovani donne è ormai “una pratica comune”, anche perché i funzionari addetti al controllo e alla sicurezza sono “burattini nelle mani degli estremisti”. Nei giorni scorsi AsiaNews ha raccontato il dramma di un’altra giovane, sempre nel Punjab, sequestrata e costretta con la forza a sposare un musulmano (vedi AsiaNews, 12/05/2011 Punjab: infermiera cristiana sequestrata, costretta a convertirsi e a sposare un musulmano).
 
Le ragazze cristiane e indù, continua il sacerdote, sono obbligate a sposare musulmani, convertendosi all’islam, mentre polizia e autorità locali “sono pagate” per dirimere le questioni burocratiche per evitare denunce. I funzionari sono nelle mani degli estremisti e le guide religiose nei sermoni del venerdì “parlano in modo aperto di uccidere e rapire le ragazze cristiane”. E il governo, conclude p. John, “è connivente”.