Seoul, la Quaresima “ponte” per il dialogo fra le fedi
di Theresa Kim Hwa-young
Il parrocco di Ilwon-dong, p. Kim Jeong-nam, ha organizzato una serie di incontri interreligiosi da tenersi ogni venerdì sera fino a Pasqua nella parrocchia della capitale. Grande successo fra i fedeli, che hanno ascoltato il plauso alla Chiesa del leader del buddismo Won. Il presidente della Commissione episcopale per il dialogo interreligioso ad AsiaNews: “Mano nella mano per la comprensione, con tutti”.
Seoul  (AsiaNews) - Una serie di conferenze religiose, tenute da esponenti delle diverse fedi presenti in Corea del Sud, per sottolineare l’importanza del periodo quaresimale ed aiutare la comprensione interreligiosa e la crescita della consapevolezza sociale della popolazione. È lo scopo che si è prefissato p. Kim Jeong-nam (parroco di Ilwon-dong), quando ha lanciato l’iniziativa nella sua parrocchia, all’interno dell’arcidiocesi di Seoul.

Il neo presidente della Commissione episcopale coreana per il dialogo interreligioso e l’unità dei cristiani, mons. Igino Kim Hee-jong, spiega ad AsiaNews: “La pace fra le religioni si ottiene soltanto quando si può camminare mano nella mano con rispetto e comprensione. Non deve essere un silenzio ottenuto con la forza. Ecco perché dobbiamo impegnarci in ogni iniziativa per far conoscere e rispettare le altre fedi”.

Secondo il presule, “in Corea esiste una sorta di ‘circolo delle religioni’, un grande gruppo in cui è possibile conoscere e frequentare tutti gli uomini di fede. Ma in questo circolo, spesso, si verificano degli scontri che nascono più che altro dalla non conoscenza: dobbiamo implementare la possibilità di incontrarci l’un l’altro e condividere le nostre esperienze”.

L’iniziativa di p. Kim sembra fatta apposta. Ogni venerdì sera, nella sala conferenze della parrocchia, invita i leader delle altre religioni a parlare e commentare testi biblici e quelli di altre fedi. Le letture, cui segue un dibattito, stanno riscuotendo un notevole successo fra i cattolici e i non cristiani.

Choi Seong-deuk, leader del buddismo Won (uno dei più seguiti in tutta l’Asia), è intervenuto stupendo la platea. Il religioso, molto amato dai buddisti coreani, ha detto: “Per preparare questo intervento sono stato in pellegrinaggio alla terra santa di Jeuldusan”. Si tratta del luogo del martirio di centinaia di cristiani coreani, a Seoul, che vennero fatti a pezzi e gettati nel fiume Han, dove oggi sorge anche un museo  un santuario.

Lì, ha aggiunto il leader, “ho pregato. E ho scoperto con mia grande sopresa che la Chiesa cattolica non ha soltanto i famosi 103 martiri [che sono stati canonizzati insieme a S. Andrea Kim da Giovanni Paolo II] ma anche molti altri. Persone senza un nome, che hanno testimoniato molto”.

Per il reverendo Choi, “nel buddismo Won noi consideriamo la vera felicità la base per una vita buona. E questo si ottiene soltanto se si dà al prossimo più di quanto si riceve, in spirito di fraternità. Questo concetto assomiglia moltissimo alla carità del cattolicesimo”.

Nel ciclo degli incontri, che si concluderà il Venerdì Santo, è previsto l’intervento di molti altri leader rispettati della Corea del Sud. Fra questi l’imam Lee Ju-hwa, il reverendo Muksan del tempio buddista Bong-eun e il pastore protestante O Won-bae.