Isole Kurili: cresce la tensione tra Mosca e Tokyo
Annunciata la creazione di joint ventures sino-russe per creare allevamenti ittici sulle Kurili, contese tra Russia e Giappone. Mosca vuole anche crearvi una base militare moderna. Ma Tokyo non ha intenzione di rinunciare alle isole, ricche di pesce, petrolio e gas.
Tokyo (AsiaNews/Agenzie) – Ditte ittiche russe e cinesi vogliono costituire joint ventures per lo sfruttamento congiunto delle orientali Isole Kurili. Ma l’arcipelago è conteso tra Russia e Giappone.
 
La Russian Fisheries Agency e una ditta cinese vogliono impiantare un allevamento di capesante sull’isola di Shikotan, a nord della giapponese Hokkaido. Altre ditte alleveranno cetrioli di mare sull’isola Kunashir. Anche ditte sudcoreane vogliono pescare e commerciare pesce nelle Kurili. Ma Zhaoxu, portavoce del ministro cinese degli Esteri, ha detto il 17 febbraio di non avere precise notizie di queste iniziative commerciali e che si augura che Russia e Giappone risolvano la loro disputa.
 
Le Isole, già territorio giapponese che le chiama i Territori Settentrionali, sono controllate dalla Russia dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Di recente Mosca ha compiuto una serie di azioni dimostrative per riaffermare il dominio, come una “visita” compiuta alla fine di ottobre dal presidente russo Vladimir Medvedev (nella foto) e le successive visite del vice primo ministro per gli Affari Economici Igor Shuvalov a dicembre 2010 e quella del ministro alla Difesa Anatoly Serdyukov a febbraio 2011.
 
Il Giappone ha reagito con decisione, proclamando l’esclusivo diritto sull’arcipelago. Il 7 febbraio, Giorno dei Territori Settentrionali, il premier giapponese Naoto Kan ha definito la visita di Medvedev “una scortesia inaccettabile”.
 
La Russia ha risposto che qualsiasi ulteriore discorso sulla sovranità delle isole è “privo di base”.
 
La situazione è peggiorata dalla necessità di entrambe le parti di accreditare un’immagine di forza e decisione. Negli anni scorsi Mosca aveva più volte invitato Tokyo ad affrontare la disputa territoriale, come pure a sviluppare investimenti nella remota Russia orientale, senza incontrare l’accordo del Giappone. Per cui l’attuale crisi è considerata da Mosca una dimostrazione di decisione nella politica estera e della presenza militare russa nella zona.
 
Le Kurili sono in una posizione strategica come controllo dell’accesso al Mare di Okhotsk e sono ricche di pesce e di materie prime (minerale di ferro, giacimenti di petrolio e di gas naturale). Marcin Kaczmarski, per il Centre for Eastern Studies, ricorda che il generale russo Nikolai Makarov ha annunciato la creazione di un presidio militare sulle isole, che potrebbe essere dotato di razzi e sistemi di artiglieria pesante all’avanguardia ed elicotteri da combattimento. Base che dimostrerebbe una volontà definitiva di possesso di parte di Mosca.
 
La visita a Mosca l’11 febbraio di Seiji Maehara, ministro giapponese degli Esteri, non è servita ad alleviare le tensioni. Maehara ha già preso contatto con la controparte sudcoreana per ribadire la sovranità nipponica sulla zona. Egli, inoltre, dovrebbe essere in Cina ad aprile, anche se Pechino appare intenzionata a dare un basso profilo alla visita, considerate pure le attuali difficoltà del governo nipponico.