Sri Lanka: ambientalisti contro il progetto turistico sulla laguna di Negombo
di Melani Manel Perera
In una conferenza stampa hanno spiegato il grave impatto ambientale che il Sea Plane project avrà sulla zona. A farne le spese, la fauna ittica e le 25 specie di uccelli migratori che vivono lì. Le dichiarazioni degli ambientalisti si uniscono ai numerosi appelli dei pescatori, per i quali la laguna è l’unico mezzo di sostentamento.
 Colombo (AsiaNews) – Gli ambientalisti affermano che il Sea Plane project del governo distruggerà la vita di 15mila pescatori, e trasformerà la laguna di Negombo in una zona ecologicamente morta. Lo hanno ribadito durante una conferenza stampa organizzata dall’Alliance to Protect the Negombo Lagoon (Apnl), tenutasi l’8 dicembre scorso a Colombo. Il progetto – molto contrastato – prevede l’introduzione di idrovolanti per promuovere il turismo in zone difficili da raggiungere. La pista di atterraggio, lunga due chilometri e larga 100 metri, attraverserebbe la zona di Mada Bokka (nella parte settentrionale) considerata il cuore della laguna. La costruzione della pista è al momento bloccata.

Sajeewa Chamikara, della società di Conservazione ambientale, ha dichiarato: “Non si tratta di una questione di dimensioni [della pista, ndR]. Il governo sta scavando in un’area di importanza vitale per la salute dell’intero ecosistema della laguna di Negombo. E anche se ci dimentichiamo il danno ambientale, e le conseguenze sulla sussistenza di 15mila pescatori, ci sono importanti questioni tecniche e giuridiche che possono avere effetti negativi. Non capisco quanto sia realizzabile”. Egli infatti ricorda che le leggi ambientali rendono obbligatorio, per un progetto di tale portata, l’effettuare una “valutazione di impatto ambientale” (Aie), e uno studio di fattibilità. Ma i funzionari in carica non sembrano averlo fatto. “Pur in assenza di uno studio di fattibilità – continua Chamikara – le compagnie aeree dello Sri Lanka e il ministero dei Porti e dell’Aviazione continuano a investire miliardi di rupie dei contribuenti in un progetto sprovvisto delle due principali valutazioni tecniche”.

Un altro problema rivendicato dagli ambientalisti è quello legato alla fauna della laguna. Delle oltre 150 specie di uccelli che vivono lì 25 sono migratori, una categoria protetta. Come ricorda Ajantha Palihawadana, amministratore delegato della True Nature Conservation: “In genere chi realizza tali progetti tiene conto degli accordi internazionali che lo Sri Lanka ha firmato, secondo i quali gli uccelli migratori vanno protetti e non possono essere feriti in alcun modo. Pertanto se il governo porterà avanti il progetto, dovrà assumere personale distinto per spaventare gli uccelli durante l’atterraggio o il decollo degli idrovolanti”.

Il Sea Plane project prevede la costruzione della pista vicino la foce del fiume Dandugam Oya, che porta diverse centinaia di tonnellate di sedimenti. Tali sedimenti andrebbero gradatamente a coprire la pista, che 3-4 volte avrebbe così bisogno di essere pulita. Comportando, di fatto, un ulteriore costo finanziario oltre che ecologico.

K.V.P. Ranjit De Silva, segretario del ministero dei Porti e dell’aviazione, ha dichiarato al quotidiano locale Lakbima che il governo riconosce l’importanza del turismo, e degli idrovolanti come mezzo di trasporto turistico. Inoltre ha aggiunto che il governo porterà avanti questo progetto, e che al momento si stanno studiando i possibili effetti, per minimizzare le eventuali conseguenze sulla fauna ittica della laguna.