La nascita di Maria e la sofferenza di milioni di donne in India
di Santosh Digal
La Chiesa indiana celebra oggi il Day of the Girl Child per condannare la discriminazione della donna nella società indiana. Solo il 67,7% delle bambine tra 15 e 24 anni riceve un’istruzione e circa il 40% delle donne sposate subisce violenze all’interno delle mura familiari. India agli ultimi posti per il tasso di crescita della popolazione femminile, a causa dei diffusi feticidi, aborti e selezione prenatale.

New Delhi (AsiaNews) – Nel giorno dedicato alla nascita della Vergine Maria, la Chiesa indiana celebra oggi il Day of the Girl Child, per ricordare le migliaia di bambine e ragazze che ogni giorno subiscono nel Paese continue discriminazioni e violenze. In un comunicato, la Conferenza episcopale indiana afferma che “tutte le forme di violazione dei diritti di bambine e ragazze devono essere eliminate, fuori e all’interno della famiglia”.

La tradizionale discriminazione della donna ha reso l’India uno dei Paesi al mondo con il più basso tasso di crescita della popolazione di genere femminile.

In un rapporto del Fondo per i bambini delle Nazioni Unite (Unicef) del 2006 è emerso che in India ogni giorno nascono 71mila neonati e solo 31mila sono femmine, con un rapporto di 882 femmine per ogni 1.000 maschi. Secondo la proporzione mondiale di 954 a 1.000, dovrebbero nascere almeno 38mila bambine ogni giorno. Si ritiene che questo minor numero, di almeno 7mila bambine al giorno, sia conseguenza dei diffusi aborti selettivi compiuti dai genitori contro i feti femminili.

Nonostante sia punito dalla legge, il feticidio è diffuso in India per la maggior  importanza attribuita ai maschi. Questa sproporzione è stata riscontrata in 51 distretti del Paese. La discriminazione continua anche dopo la nascita. Solo il 67,7% delle bambine tra 15 e 24 anni riceve un’istruzione e circa il 40% delle donne sposate subisce violenze all’interno delle mura familiari.

Suor Lilly Francis, segretaria della Commissione per le donne per la Conferenza episcopale indiana, sottolinea che governo, società civile e Chiesa devono sviluppare strategie efficaci per proteggere la donna e in particolare le ragazze minorenni. La religiosa afferma che la Chiesa si batte da anni contro la discriminazione femminile e cerca di creare un’immagine diversa della donna attraverso progetti di formazione, inserimento al lavoro, sostegno psicologico e spirituale per i casi di aborto e stupro. Suor Lilly invita il governo a prendere rigorose misure legislative contro la selezione prenatale, l’infanticidio, i matrimoni coatti, prostituzione e lavoro minorile.