Il card. Hummes invita i sacerdoti di tutto il mondo a Roma col papa
Proprio mentre accadono scandali sui preti pedofili e Benedetto XVI è bersaglio di attacchi, il prefetto della Congregazione per il clero chiede a tutti i sacerdoti di mostrare solidarietà al pontefice. Senza nascondere la piaga degli abusi sessuali, il cardinale esprime “riconoscenza” per la missione dei sacerdoti “a servizio della Chiesa e dell’umanità”.
Città del Vaticano (AsiaNews) – “Nel momento attuale in cui il Papa è bersaglio di frequenti attacchi per le sue decisioni che riguardano i presbiteri rei di abusi contro i minori” è importante “offrire all'amato papa Benedetto XVI la nostra solidarietà, il nostro sostegno, la nostra fiducia, la nostra comunione”: così il card. Claudio Hummes, prefetto della Congregazione per il Clero, ha invitato i sacerdoti di tutto il mondo a partecipare alle cerimonie di chiusura dell’Anno sacerdotale nei giorni dal 9 all’11 giugno, che si terranno in piazza san Pietro.
 
“La massiccia presenza di sacerdoti in piazza San Pietro — spiega il porporato — costituirà un forte segnale di fraterna vicinanza e sostegno al Papa, sarà un tangibile rifiuto degli attentati di cui egli è vittima”.
 
È divenuto ormai evidente a molti che il triste affare dei preti pedofili si è tramutata (o è stata orchestrata) come una campagna diretta a infangare l’autorità morale di Benedetto XVI.
 
Il card. Hummes non nasconde la piaga degli abusi sessuali fra i membri del clero. “È vero — egli dice —   alcuni sacerdoti si sono macchiati di orribili reati, di abusi contro i minori. Un fatto che noi rifiutiamo e condanniamo in modo assoluto e senza compromessi. Essi devono rispondere davanti a Dio e dinanzi ai tribunali del mondo, sia nell'ambito penale che civile. Noi siamo innanzitutto vicini alle vittime, vogliamo sostenerle aiutandole nel recupero dei loro diritti violati”.
 
Ma i reati di alcuni, puntualizza il card. Hummes, “non possono assolutamente essere utilizzati per macchiare l'intero corpo dei presbiteri della Chiesa. Tale subdola generalizzazione costituisce una palese ingiustizia”.
 
Il porporato ha parole di conforto anche per i sacerdoti, che proprio in questo Anno dedicato alla loro vocazione, si vedono al centro di scandali e sospetti. “Ancora una volta – egli dice - vogliamo esprimere la nostra riconoscenza per ciò che siete e che fate nella Chiesa e nella società. La Chiesa, con il Papa, vi ama, vi rispetta e vi ammira. Anche il popolo di Dio, i cristiani e i cattolici del mondo vi accolgono e vi sostengono, soprattutto in questi momenti di sofferenza…. La vostra presenza in piazza San Pietro, allora, testimonierà la vostra volontà e responsabilità di porvi, senza essere intimiditi, con rinnovato e dinamico coraggio alla sequela di Gesù Cristo, primo pastore, al servizio della Chiesa e dell'umanità. La vostra visibilità di fronte al mondo di oggi, sarà una proclamazione della vostra missione, non per giudicare il mondo ma per salvarlo”. Foto: CPP