Beirut, festa “nazionale” islamo-cristiana nel nome dell'Annunciazione di Maria
di Fady Noun
La decisione ufficiale potrebbe arrivare durante l’incontro fra papa Benedetto XVI e il premier libanese Hariri, in programma domani in Vaticano. Essa avrà un carattere più “nazionale” che “religioso” e sarà un simbolo di unità fra i cittadini. La giornata di festa caratterizzata da un programma sociale, culturale e religioso comune.
Beirut (AsiaNews) – La notizia ha una vasta eco in Libano, soprattutto fra i cristiani. Eppure, uno dei suoi più vigorosi promotori è un musulmano. Ieri il Consiglio del ministri, riunito sotto la presidenza di Saad Hariri, ha approvato un decreto secondo cui la festa dell’Annunciazione del 25 marzo è “una festa nazionale comune cristiano-musulmana”, fatto senza precedenti negli annali dei dialoghi fra le due religioni.
 
La nuova festa, che avrà un timbro “nazionale” piuttosto che  “religioso”, affiancherà quella dell’Annunciazione, senza sostituirla. Essa dovrebbe contribuire a fare della figura della Vergine Maria, riverita nell’islam quasi quanto nel cristianesimo, un simbolo di unità tra i libanesi, e incoraggiare l’immagine di un Libano “Paese simbolo” di pluralismo e tolleranza, in accordo con le parole di papa Giovanni Paolo II.  
 
Nella giornata di festa non si lavorerà. Essa sarà inoltre caratterizzata da un programma comune sociale, culturale e religioso che metterà in evidenza gli aspetti culturali e religiosi di cristiani e musulmani. La decisione finale verrà presa sabato 20 febbraio, durante l’incontro che il Primo Ministro libanese ha in calendario con Papa Benedetto XVI, in Vaticano. Il premier potrebbe quindi fare l’annuncio dal Vaticano stesso.
 
Lo scorso 16 febbraio una delegazione islamo-cristiana composta da MM. Michel Eddé, ex ministro e presidente della Fondazione maronita nel mondo, Ibrahim Chamseddine (sciita, figlio dell’imam Mohammed Mehdi Chamseddine), ex ministro, e Mohammed Nokkari (sunnita) docente universitario ed ex segretario generale di Dar el-Fatwa, la più elevata autorità religiosa sunnita del Libano, ha presentato il progetto al premier Hariri.
 
Secondo i membri della delegazione, il Vangelo e il Corano affermano entrambi che il Cristo è nato da Maria, secondo uno stato verginale. Si tratta di un dogma di fede comune a cristiani e musulmani, anche se le due religioni differiscono poi su Gesù che per i cristiani è di natura divina.
 
Per iniziativa del comitato, da tre anni si tengono celebrazioni comuni in Libano in occasione della festa dell’Annunciazione. Esse si svolgono al Collegio di Nostra Signora di Jamhour e sono guidate dai padri gesuiti secondo il tema “Insieme intorno a Maria Nostra Signora”, con la partecipazione di delegazioni straniere, in particolare quella di Al-Azhar, dall’Egitto.  
 
In parallelo, i promotori del progetto hanno ottenuto dal presidente del consiglio municipale di Beirut, Abdel-Monhem Ariss, che una piccola porzione di terreno, a piazza del Museo, sia votata alla realizzazione di un monumento che riproduce l’emblema della festa e caratterizzato da un volto stilizzato della Vergine Maria circondato da una luna crescente, simbolo dell’islam.